Le bontà del Natale Società

Una prolungata scampanellata, seguita da altre sempre più insistenti ci getta in allarme: che sia un principio d’incendio?...Un accidente che mette a rischio la nostra incolumità condominiale?...Ci togliamo in tutta fretta il sapone dal tratto di viso non ancora sbarbizzato e corriamo ad aprire la porta.

Toh! E’ la nostra lavascale che abbozzando un fievole sorriso annuncia. “Cavalie’, scusate tanto, volevo assicurarmi che eravate ancora in casa ...”.

Che ti serve?” chiediamo cercando di non far trasparire la nostra irritazione.

Ecco qua: datosi che è quasi Natale, la maestra ha assegnato a mia nipote un compito da fare a casa: “E’ Natale, le vostre impressioni”. La bambina è rimasta molto impressionata e mi ha chiesto di aiutarla a scrivere un bel tema, così appassa al primo trimestre. Io allora ho fatto, secondo me, un bel compito, però datosi che può sempre sfuggire un errore sono venuto da voi che siete uno scrivano per rassicurarmi che tutto è a posto”.

Va bene! Lasciami il tuo... parto letterario... Domani te lo riconsegnerò...”

Torno a completare la rasatura della barba. E mi concedo il ristoro di un caffè. Sorseggiando la bevanda dò un rapido sguardo al compito, pregustando qualche minuto di sano divertimento.

Leggo.”E’ Natale.Tre cose tene bbelle Benevento: il cardone con le polpette, il ruoto con il crapetto e il torrone (a parte la frittura e il baccalà).

Natale è bello anche perché nasce il Bambino Gesù. Nasce grande assai nel duomo e nella basilica della Madonna delle Grazie con tanti pastori giganti.

Una volta il Bambino nasceva pure nella Scuola Allievi Carabinieri (che ce lo avevano lasciato i seminaristi nell’andarsene a casa perché scarsiavano le vocazioni).

A proposito di presepe, una volta lo facevano anche nonna Gelsomina e il nonno. Adesso non più perché i pastorielli si sono scassati: a chi manca un braccio a chi una gamba (che non si regge in piedi). E poi tutti gli altri si sono scambiati i colori per via che il nonno voleva fare una cascata che purtroppo l’acqua si è alluvionata arrevacandosi in tutti i pizzi e infracetando anche i Re Magi, pastori e pecorielli.

Non prenderti collera” ha detto nonna Gelsomina “Vorrà dire che faremo un bell’albero di Natale con tante palline colorate... Ai piedi dell’albero ci mettiamo la culla col Bambinello, la Madonna e San Giuseppe”.

Nonna”, ho detto io “ma il Bambino ha freddo; ci vogliono pure il bue e l’asinello” (che sostituiscono i termosifoni). “E va bene” ha detto la nonna che mi accontenta sempre “Vorrà dire che ‘coppe ‘o cuotto l’acqua vullente: aumentiamo la spesa: E se resta qualche cosa arricchiamo il presepiuzzo con qualche pastore: un angiulillo e magari il pescatore che mi ricorda il tempo di quando nel “Sabato” e nel “Calore” si poteva pescare. E poi dobbiamo fare una tavolata...”.

Nonna, a proposito, perché non invitiamo a pranzo natalizio anche la famiglia della mia compagna di banco che vive sola in Italia...”.

Figlia mia, come sei caritatevole! Ma noi già siamo una tribù... Ci mancherebbero anche le sedie... Magari ci andiamo a portare un bel pacco con dentro il torrone ed il tortano”.

Nonna, che cos’è il tortano?”,

E’ il panettone fatto in casa. Quello che insieme a tua madre andavamo ad infornare da Micillo (vedi la panetteria Rosiello)”.

Nonna, ci sono tanti poveri...”.

Figlia mia, mica teniamo i soldi di Berlusconi! Magari consiglia le tue amichette di invogliare le mamme a preparare una bustarella, a seconda delle loro possibilità, e di consegnarla al proprio parroco che farà felici i parrocchiani meno abbienti. E c’è la “Caritas” che offre un pranzo a tanti poveri.

Il Bambino Gesù, quando meno te lo aspetti, darà una mano a chi ha aiutato i bisognosi, magari facendo trovare un posto di lavoro ai tanti disoccupati (anche a tuo fratello che, a trent’anni, aspetta il primo impiego... un lavoro qualsiasi)”.

Sì, sì, siamo buoni! Preghiamo il Signore di dare la forza ai nostri reggitori di sopportare gli improperi loro rivolti per le insolvenze loro addebitate (come se tenessero conservati un sacco di milioni e non li volessero spendere per il minuto mantenimento).

Stentiamo a credere che il Sindaco Pepe abbia dilapidato a vuoto i capitali comunali riducendosi a non avere qualche spicciolo per far ritinteggiare le zebre.

Ma, nonostante la assoluta carenza di fondi, anche quest’anno non sono mancate le luminarie lungo corso Garibaldi.

Così come il Commissario Aniello Cimitile, già Presidente della Provincia, non ha mancato di inviare il suo tangibile appoggio ai sindaci amministrati. Forse anche inviando una cartolina di auguri al Sindaco di Firenze, il signor Renzi, che, come prima mossa della sua straripante vittoria, ha richiesto la cancellazione delle Province (anche quella di Benevento, voluta da Salvatore Rampone e concessaci da Giuseppe Garibaldi...).

CLEMENTE CASSESE

Altre immagini