Il 2014 sarà l'anno della riscossa - Lettera a Gesù Bambino Società

E’ vero, non abbiamo molti elementi per dimostrare che il 2014 sarà l’anno della ripresa economica, morale e civile del nostro Sannio e di questa nostra cara Italia, ma lo scriviamo lo stesso. Perché non possiamo e nemmeno vogliamo immaginarlo che l’anno che verrà potrà essere peggiore del 2013. Ci rifiutiamo di pensarlo. La nostra città, la nostra terra, l’Italia, hanno attraversato periodi di gran lunga peggiori di quello attuale, eppure ne siamo usciti. Questa volta però, invece di parlare ai potenti della Terra, abbiamo pensato che forse è meglio rivolgersi a qualcuno più credibile e che è più in alto, molto più in alto. Abbiamo affidato alla formidabile penna di Elisa Fiengo l’incarico di scrivere direttamente a Gesù Bambino.

Lettera a Gesù Bambino

Caro Gesù bambino (così cominciavano tutte le letterine che noi bambini, una volta, scrivevamo a Natale. Poi, disegnavamo dei paesaggi colorati e invernali che, dopo averne ricoperto i contorni con la colla, ricoprivamo di brillantini), anche quest’anno ti scrivo con lo stesso entusiasmo di sempre.

E’ trascorso anche il 2013 e in ogni modo molte novità, come Tu ben sai, non ce ne sono state. Sì, qualche terremoto, qualche alluvione, qualche sparatoria, ma sono cose che, come si dice, succedono ai vivi.

Sono aumentate la disoccupazione e la cassa integrazione. Ma che vuoi che sia. Ormai siamo abituati. E poi il lavoro stressa. Qualche uomo famoso di cui certamente avrai sentito parlare o sparlare, no, ma che dici, non è un tuo parente, è stato detronizzato e forse relegato ai servizi sociali. E’ bello, però, quando ci si rende utili agli altri. Tu che ne pensi? Un altro, invece, che si sta facendo avanti, ha intenzione di mandare tutti a casa.

Caro Gesù, è incominciata l’era della rottamazione. I “vecchi” non sono più buoni a nulla, si devono togliere dai piedi. Menomale che non hanno ripristinato le famose “camere a gas” perché altrimenti la popolazione si sarebbe ridotta ad un terzo di quella attuale. Sì, perché caro Ninno, devi sapere che gli anziani sono assai assai.

Oggi vanno di moda i giovani, i trentenni, i quarantenni, ma soprattutto le donne. Sappi, però, che non sono più come Tua madre, tutta “casa e chiesa”, oggi vogliono sentirsi realizzate, vogliono essere qualcuno. Ma aiutami a risolvere un dubbio che mi assilla.

Qualche sera fa, all’Eredità, trasmissione televisiva a quiz, c’era una domanda; “In quale anno era vissuto Hitler?” (legato a quelle note camere a gas) e c’era da scegliere tra il 1933, il 1964, il 1979 e il 2003. I concorrenti erano tutti e cinque giovani, ragazzi usciti più o meno da poco dalla scuola superiore. Lo sai, Gesù, che hanno tentato di inserire Hitler in tutte le altre date anche il 2003, tranne che nel 1933? Te lo giuro su Tuo Padre, è vero!! Lo stesso conduttore televisivo, un buon diavolo, (oh, scusami se ho nominato l’avversario), ha detto: “Ragazzi, non ho parole!” Per poco non disse una cattiva parola. (Perdonami, la dissi io).

Ora il mio dubbio è questo: se i giovani che devono prendere il posto di quelli che sono stati rottamati, sono uguali a questi, che fine faremo noi mortali? Forse “era meglio morire da piccoli…” come recitava qualcuno. A proposito, anche il tuo padre putativo, Giuseppe, non è un giovanotto di primo pelo. Non è che vogliono rottamare pure lui?

Ma ora ti devo dare una bellissima notizia. Bella bella. Lo conosci il Tuo protetto? Padre Bergoglio, che è diventato Papa col nome di Francesco? Sì, quello che appena fu eletto, affacciandosi alla finestra disse: Fratelli e sorelle: buonasera! Proprio lui, Gesù!

Lo sai che è l’uomo dell’anno secondo il Time per aver saputo coinvolgere i fedeli e suscitato amore e simpatia? L’ha annunciato la rivista che dal 1927 assegna il titolo all’uomo che nel corso dell’anno ha saputo catalizzare l’attenzione dei media. La motivazione?

«Ha preso il nome di un umile santo, poi ha lanciato un appello per una chiesa di riconciliazione», scrive Time spiegando la scelta del «primo Papa non europeo da 1.200 anni che si avvia a trasformare il Vaticano, un luogo che misura il cambiamento in secoli».

Secondo il direttore del Time, in meno di un anno Papa Bergoglio ha fatto una cosa notevole: «non ha cambiato solo le parole, ha cambiato la musica».

Finalmente l’amico tuo ha cambiato il detto; “cambia la musica ma lo spartito è sempre lo stesso”. Sei contento, caro Gesù Bambino?

Ora ti devo lasciare altrimenti la mia letterina diventa troppo pesante e me la stracciano.

Benvenuto in questo mondo o valle di lacrime. Porta un sorriso, una speranza, tanto amore e cresci santo e bello”.

ELISA FIENGO

lisafiengo@gmail.com

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