La Regione dà il via ai Pif e all'Enoteca regionale Economia

A margine dei lavori del congresso della CIA Campania, tenutosi a Napoli lo scorso 27 gennaio, abbiamo posto all'assessore regionale all'agricoltura, Daniela Nugnes, alcune domande relativamente a due temi che tanto stanno a cuore alle imprese agricole sannite: i Progetti integrati di filiera, una innovativa progettualità che per la prima volta mette insieme capitali pubblici e privati e la tanto invocata, e mai realizzata, enoteca regionale, che promuoverà i vini pregiati delle cinque città campane.

Allora assessore, ci sono novità sui Pif, che hanno suscitato tanto interesse nelle imprese impegnate in agricoltura? “Quelli di Benevento sono passati tutti. È vero, per alcuni progetti ci sono stati problemi, ma proprio questa settimana, saranno aperti i termini per tutti quei PIF che non ancora sono stati approvati. Con il nuovo bando, immaginiamo di far tornare sui rispettivi territori quelle risorse”.

Un’altra questione ancora aperta da anni è l'enoteca regionale, un progetto che vede direttamente interessata anche la Camera di Commercio di Benevento. “Abbiamo predisposto il decreto con cui, finalmente, diamo il via alla ripartizione delle somme assegnate alla Regione oltre sei-sette anni fa; con questo decreto - assicura l’assessore Nugnes - c’è il riparto delle risorse per ciascuna provincia e, quindi, già sono state stabilite anche le somme che saranno attribuite alla Camera di Commercio di Benevento. Ciò è stato possibile anche perché, preliminarmente, abbiamo incontrato tutti i soggetti interlocutori (tra cui appunto il presidente Masiello) per l'attribuzione delle risorse, ma soprattutto per le modalità dell'intervento e l'utilizzo delle stesse. Anche se in ritardo, oggi partiamo con l'enoteca regionale”.

S’inizia a parlare di EXPO': l'agricoltura e l'agrindustria campana, che ruolo possono e devono svolgere in vista di questo evento di carattere internazionale? “L'EXPO' è un tema che non riguarda solo l'agroindustria, riguarda l’intero settore industriale e tutte le realtà associative. Su questo tema, è necessario fare un lavoro di squadra, attivare una intensa concertazione e definire le modalità d'intervento, attraverso un serio confronto fra tutti i soggetti. Immaginare di arrivare ognuno per sé, concependo l'EXPO' come se fosse una fiera, ritengo che indebolisca tutti”.

Cosa, in concreto, si sta facendo in Regione per agevolare questo percorso? “Il percorso che insieme dobbiamo intraprendere è quello di presentare, strategicamente, l'intero territorio campano con tutte le sue ricchezze e le sue potenzialità, toccando i diversi aspetti, che vanno dall'agroalimentare al turismo ai beni culturali. Se questa è la sfida (e mi pare che in tal senso ci sia la volontà da parte di tutte le Organizzazioni, anche della stessa Unione degli Industriali) probabilmente all'EXPO' arriveremo con la forza e la consapevolezza di non essere la solita regione che tende la mano e chiede assistenza, ma la regione che dà, invece, qualcosa in più al resto dell'Italia”.

Si parla tanto della necessità di saper produrre prodotti di eccellenza. Molte aziende impegnate in questo campo, hanno investito tanto ed oggi cominciano a raccogliere i primi frutti. È questa la strada? “Io ringrazio chi produce prodotti di eccellenza, perché oggi, quello che si registra in regione Campania è veramente innovativo. Non a caso, l'unico comparto che cresce nonostante la crisi, è proprio l'agroalimentare e l'agroindustria di qualità, rispettivamente del 12 e del 17 per cento. Quindi, a chi fa eccellenza, a chi ci ha creduto facendo non pochi sacrifici, va innanzitutto il mio grazie, anche perché è il modo più efficace per tenere alto il nome della Campania nel mondo, superando quei preconcetti che questa regione vive solitamente”.

Oltre ai ringraziamenti, le imprese si aspettano dalla Regione anche dei concreti contributi. “Come istituzione, anche considerato il momento complicato, dobbiamo fare di tutto per accompagnare queste imprese che producono prodotti di eccellenza, sui mercati internazionali. Da parte mia, c'è la massima disponibilità ad immaginare un percorso che possa facilitare questo obiettivo. La sfida passa tutta dalla nuova Programmazione 2014-2020. Un'opportunità che non possiamo sprecare”.

P.S. È stato scelto il nome della prima (ce ne saranno altre) mascotte di EXPO' 2015: si chiamerà Guagliò”. La scelta del nome, non ha certo entusiasmato i lombardi ed in particolare i milanesi. Ma tant’è.

GIUSEPPE CHIUSOLO

giuseppechiusolo@tin.it

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