Il Liceo Sodo non sta morendo anzi cresce e si rafforza Società

Egregio Sig. Direttore,

desidero sottoporre all’attenzione Sua e a quella dei suoi intelligenti lettori quanto avviene nel “pianeta scuola” della nostra provincia e che non trova posto tra le notizie che la stampa giornalmente propone.

Come si sa, gli alunni delle terze medie annualmente, nel mese di febbraio, vengono chiamati a scegliere l’istituto superiore che dovranno frequentare da settembre in poi. È una indicazione obbligatoria, derivante dalla norma che ha innalzato l’obbligo scolastico da quattordici a sedici anni di età. Per orientare al meglio la scelta dei giovani studenti, le scuole medie organizzano attività e programmano incontri con rappresentanti degli istituti superiori, nel corso dei quali ogni scuola si presenta e cerca di rendere il più possibile accattivante, attrattiva la propria offerta formativa.

È chiaro che, nella circostanza, ognuno fa il proprio gioco: si fa propaganda e si cerca di “piazzare” il proprio prodotto, in regime di concorrenza, non sempre leale, con i colleghi di altre istituzioni scolastiche. Si assiste, talora, ad una vera e propria guerra di conquista, una sorta di campagna acquisti, come avviene nel mondo del calcio, proponendo, al posto di ingaggi mirabolanti, novità che non innovano, percorsi esclusivi, esiti entusiasmanti, che nessuno più...

Ciò è determinato, indubbiamente, dalla denatalità, dal proliferare degli indirizzi di studio presenti sul territorio e dalla necessità di riempire le caselle nell’organico di diritto delle singole scuole.

Ma il gioco, insieme con le bocce, si ferma - o si dovrebbe fermare - con il termine stabilito dal Ministero per la chiusura delle iscrizioni, che quest’anno cadeva il 28 febbraio.

E alla scadenza di questo termine, di norma, che ci si dovrebbe aspettare? Che ogni scuola, come avviene per le formazioni politiche dopo una tornata elettorale, esamina i numeri degli iscritti, fa i propri conti, valuta l’efficienza dell’azione persuasiva messa in atto e comincia a pensare all’anno successivo.

E invece …

Corre il secondo anno da quando Mons. Michele De Rosa mi ha chiamato a reggere le sorti del prestigioso Liceo Classico paritario “Luigi Sodo” di Cerreto Sannita. Sono due anni che assisto - da parte di personale di altre scuole - al deprecabile fenomeno dell’accaparramento degli alunni, che hanno liberamente scelto il nostro Liceo, per dirottarli verso altre scuole, realizzato mediante stringenti sollecitazioni esercitate su famiglie e studenti.

È appena il caso di notare che l’iscrizione - on line o cartacea - fatta a febbraio, non è “preiscrizione” (suscettibile di cambiamento) come ai bei tempi, ma è iscrizione a tutti gli effetti, irrevocabile, fatti salvi gravi motivi.

E l’accerchiamento, il “rastrellamento” sulla base di quali argomentazioni si fonda? Viene detto ai contattati: “Che vi siete iscritti a fare? Tanto, la classe non si forma e sono costretti a chiudere”.

L’intento denigratorio è plateale, come la menzogna e la scorrettezza.

Tanto, a fronte di un nostro comportamento, nel presentare l’Istituto, del tutto lineare, rispettoso delle regole e delle persone.

Non ci siamo mai permessi di esprimere giudizi di valore sulle persone e/o sulle scuole, e, con grande nonchalance, non abbiamo ribattuto a delle bufale che venivano messe in giro. Per converso, dalla non conoscenza di norme e dati scaturisce quello che si dice sul nostro conto, mentre le balle appartengono al repertorio umoristico. È bene dirlo ad alta voce: confortati dall’alto numero di iscritti, il liceo “SODO” continua, continua nella sua missione, ad onta degli sciacalli e delle cornacchie.

Viene, però, da chiedersi: perché coartare la volontà di alunni e genitori? A che pro? Si vuole la morte del “Luigi Sodo”?

Al riguardo, tramite il Suo giornale, vorrei rappresentare ai “cacciatori” di alunni che:

- esiste un fondamentale diritto di libertà che va sempre salvaguardato;

- esiste una legge dello Stato (la n. 62 del 2000), che fonda il sistema nazionale di istruzione sulla scuola statale e sulla scuola paritaria;

- la scuola paritaria svolge un servizio pubblico;

- l’art. 33 della Costituzione proclama la libertà di insegnamento e che la legge deve assicurare agli alunni della scuola paritaria le stesse opportunità della scuola statale;

- gli integralismi, così come i totalitarismi, sia di destra che di sinistra, sono estremamente negativi.

Con ogni stima e grato per l’ospitalità.

ANDREA DE ROSA

Preside “Luigi Sodo”

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