Parte il Registro Tumori nel Sannio Società

“Finalmente ci siamo e di certo non siamo indietro rispetto agli altri!”, è un general manager fiero Michele Rossi nel presentare ufficialmente, presso la sede Asl di via Oderisio, il “Registro Tumori” degli abitanti residenti nel Sannio.

In Campania, come nel resto d'Italia, le neoplasie rappresentano la seconda causa di morte per entrambi i sessi (il triste primato spetta, invece, alle malattie cardiovascolari), un dramma da combattere su più fronti e la Regione Campania si è attivata istituendo con legge n. 9 del 25 febbraio scorso i Registri Tumori di popolazione delle AA.SS.LL., che poi confluiranno in una banca dati regionale.

“Il Registro Tumori - ha spiegato Rossi - non sarà la soluzione del problema, ma un tassello fondamentale perchè questo male non rappresenti più una condanna a morte per tanti. Inoltre, servirà ad evitare inutili allarmismi legati a notizie non corrette, oppure a non sottovalutare un problema che può essere affrontato”.

A tal proposito, il direttore generale dell'Asl ha rimarcato l'adesione “totale e piena di tutti i Comuni della provincia”, i quali si sono resi disponibili a fornire i dati richiesti, sottolineando altresì l'importanza rivestita dai medici di base e da quelli ospedalieri “pedine importanti nel percorso di attuazione del Registro Tumori a Benevento”.

Ad oggi in Campania sono attivi tre Registri Tumori: Asl Napoli 3 Sud, Asl Salerno e Asl Caserta, mentre Benevento, insieme ad Avellino, Asl Napoli 2 Nord e Asl Napoli 1 Centro sono in fase di start up.

Fisicamente, la struttura sannita per la raccolta delle informazioni sui malati di cancro è allocata presso il Servizio Epidemiologia e Prevenzione di via Mascellaro, diretto dalla dott.ssa Annarita Citarella, che, in qualità di responsabile del registro, ha parlato dell'importanza di fare squadra per il raggiungimento degli obiettivi.

Il compito del RT è essenzialmente quello di sorvegliare l'andamento delle patologie oncologiche insorgenti nella popolazione di un ambito territoriale ben definito, attraverso la raccolta di informazioni, quali: nome, indirizzo età e sesso del malato, tipo di cancro diagnosticato, condizioni cliniche in cui si trova, trattamenti che ha ricevuto e sta ricevendo ed evoluzione della malattia.

Tutti questi dati archiviati ed opportunamente codificati saranno disponibili per studi e ricerche sulle cause del cancro, per la valutazione dei trattamenti più efficaci, per la progettazione di interventi di prevenzione e per la programmazione delle spese sanitarie.

“Le neoplasie - ha commentato Mario Fusco, responsabile del Registro Tumori Napoli 3 Sud - sono tra le malattie a maggiore espressione multifattoriale e colpiscono soprattutto gli over 65. La nostra popolazione sta invecchiando e di conseguenza avremo un incremento dei casi di tumore, questo anche alla luce di altri due fattori: cambiamento sostanziale degli stili di vita ed una aria sempre più sporca, l'inquinamento atmosferico, infatti, è tra le cause cancerogene certe, come del resto il fumo delle sigarette. Però - ha chiosato - stanno migliorando le misure di prevenzione ed anche la ricerca sta andando avanti”.

Fusco, che è stato assegnato come tutor presso il Servizio Epidemiologia e Prevenzione dell'Asl di Benevento, non ha mancato di rilevare due importanti vincoli del Registro Tumori: autonomia della ricerca e rigore scientifico.

“L'integrità, la correttezza ed il rigore scientifico per quel che attiene la ricerca rappresentano le nostre direttive al fine di dare risposte corrette ai cittadini. Noi non siamo in vendita con nessun politico (passaggio meditato dopo lo scandalo che ha travolto l'Asl di Benevento ad inizio anno?). Il Registro Tumori è una risorsa per il territorio e deve poter funzionare nel corso degli anni, così come il personale deve avere una formazione specifica e continua”.

Infine, è intervenuto anche Tonino Pedicini, noto oncologo sannita e direttore generale dell'Irccs Pascale di Napoli. “Il Registro Tumori - ha affermato - è un segnale di disponibilità ed apertura culturale che nel Sannio c'è e va colta, ed è anche indicatore della qualità di una Asl. Investire in oncologia è civilmente necessario - ha proseguito -, ma non bisogna disperdere risorse. Ben vengano i tavoli di lavoro con gli ospedali, ma si badi che la terapia oncologica va fatta in strutture dove esistono le condizioni adatte per metterla in pratica. Bisogna inoltre tener presente - ha concluso - che per avere un quadro minimamente significativo sotto il profilo scientifico bisognerà attendere almeno cinque anni”.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

Nella foto, da sinistra: Tonino Pedicini, Michele Rossi, Annarita Citarella, Mario Fusco

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