I soldi sono finiti tornate domani Società

Gentile direttore,

puntualmente, alla data della riscossione della pensione mensile, si verifica un'incresciosa situazione che, per il fatto che si ripete con frequenza, va sottolineata e denunciata. Teatro di quanto sto per descrivere, l'Ufficio Postale di via Toma, sede rinnovata dell'ufficio di via Giustiniani. Sede nuova, servizio più efficiente, così almeno si sperava, ma niente di tutto questo. Provate ad entrare nell'ufficio nei giorni di pagamento delle pensioni! Ecco la scena ultima, alla riscossione del mese di dicembre. Fila di distinti pensionati che attendono pazientemente il loro turno.

Tutto sembrerebbe normale, ma a un certo punto una voce proveniente dagli sportelli invita bruscamente e perentoriamente tutti ad andar via perché i soldi non ci sono. Gelo e incredulità tra i presenti seguiti da più o meno vivaci borbottii e commenti tipo: -ho fatto un'ora di fila - sono qui dalle 8 - non posso tornare domani- e così via. Intanto nessuno desiste, in attesa di spiegazioni che però non arrivano né tantomeno si nota un accenno di scuse per l'inconveniente.

La protesta però cresce perché nessuno dei presenti vuole rinunciare al proprio diritto di riscuotere e poi si tratta della 13cesima , bisogna fare gli acquisti extra per il Natale e poi non c'è più tempo per fare altre code, insomma il malcontento è sempre più forte anche perché la dirigenza non si fa viva se non attraverso un portavoce che accusa di tutta la situazione la Direzione Provinciale delle Poste. Purtroppo, non c'è nulla da fare e i questuanti sono costretti a tornare il giorno dopo. Tutto tranquillo? Neanche per sogno. Dopo una paziente attesa, stesso inconveniente, stesso invito ad andar via perché i soldi sono finiti.

Ed allora io, testimone dell'indecoroso scenario, mi faccio portavoce del malessere dei pensionati e rivolgo attraverso il suo giornale l'invito ai dirigenti provinciali delle Poste di Benevento ad intervenire innanzitutto per risolvere il grave problema, ma anche per fornire giustificazioni credibili e nel contempo esprimere delle scuse doverose a persone che, nella circostanza, sono considerate prive di ogni elementare forma di dignità.

Lettera firmata

Benevento, 8 gennaio 2009