Nessuna paura per i migranti Cronaca

Come sono stati accolti gli immigrati sbarcati con “Mare Nostrum”. I comuni dell’accoglienza e le iniziative in campo. Il punto sul problema della casa e la criminalità locale. Il messaggio ai giovani e ai politici. Dai migranti alla criminalità, dal problema della casa alle vertenze del lavoro, dai giovani al bullismo alla droga. Di tutto questo abbiamo parlato col prefetto di Benevento, Paola Galeone. L’arrivo degli immigrati nel Sannio con l’operazione “Mare Nostrum” non ha provocato particolari fibrillazioni e tensioni nei comuni che li hanno accolti. Si tratta di Benevento, Montesarchio, Sant’Agata dei Goti, San Giorgio del Sannio, Pietrelcina, Dugenta, Campoli, Paolisi e Cautano. L’accoglienza è avvenuta in modo tranquillo. Qualche incomprensione era sorta sul numero delle persone da ospitare e sulla inadeguatezza delle strutture scelte per l’emergenza.

Qual è attualmente il quadro della situazione? Cosa si richiede ai sindaci dei comuni sanniti?

Quello dei migranti è un problema nazionale - risponde il prefetto - non è un problema del Sannio. La provincia di Benevento potrà accogliere tra le 400 e le 500 persone, che comunque dopo qualche anno andranno via verso altri lidi. Si tratta di un tetto massimo. Stiamo cercando attraverso apposite gare altre strutture ricettive che serviranno qualora il ministero ce le chiederà. Per questo chiedo ai sindaci di superare le preoccupazioni, di collaborare e di attivarsi con iniziative positive. Se troviamo luoghi di accoglienza più congeniali, curati da associazioni di volontariato, compatibili col territorio, anche l’impatto con la popolazione sarà meno traumatico”.

Con “Mare Nostrum” sono arrivati fino ad oggi circa 350, provenienti da Siria, Nigeria, Eritrea, Mali, Sierra Leone, Pakistan. Come si può facilitare il dialogo? Come è distribuita la presenza dei migranti nel Sannio?

Dietro questo sbarchi - spiega Galeone - non c’è solo accoglienza, ma anche business. Ci sono imprenditori che pensano di investire. Ma se il comune diventa protagonista questo rischio si riduce. Come è avvenuto a Montesarchio dove ho riunito un comitato ad hoc per reperire strutture pubbliche. Altrove ci siamo rivolti ad iniziative private. Come a Cautano e Pietrelcina, dove l’impatto è andato bene. Qualche problema potrebbe sorgere quando la struttura prescelta è troppo grande e dove c’è una cattiva conoscenza del fenomeno. Ma, se ci parliamo e ci confrontiamo, le incomprensioni svaniscono. Del resto si tratta di ospitare solo piccoli gruppi, che vanno, per lo più, da 10 ad un massimo di 60 persone”.

Cosa c’è di vero sull’Istituto delle Orsoline di Benevento come possibile centro per migranti? E sul carcere di Morcone, completato da tempo e mai utilizzato? Qual è il costo individuale giornaliero per l’accoglienza?

Per quanto riguarda le Orsoline - precisa il prefetto - non è pervenuta alcuna domanda. Nessuno ne ha parlato. Di ufficiale non c’è nulla. La struttura di Morcone è nella mappa delle ipotesi. Bisognerà provvedere, però, prima a ristrutturarla, vedere in che condizioni si trova, e poi valutare se è il caso di investire. Comunque si tratta di una questione non a breve termine. Per ogni migrante è previsto un costo di 35 euro al giorno. Però facciamo le gare e quindi il prezzo può anche scendere. Le associazioni e le cooperative che vincono devono garantire il vitto, l’alloggio, il mediatore culturale, attività sociali e formative”.

A che punto è il problema della casa a Benevento? Quali sono le vertenze del lavoro più scottanti?

Per la questione dei senza casa - rileva Galeone - la palla è in mano al comune, che sta preparando un incontro con La Curia. Poi insieme faremo il punto sul fenomeno. Per aprire uno spiraglio ho mandato una lettera al presidente Caldoro nel luglio scorso, perché la regione investa in edilizia economica e popolare. Ho chiesto che nei nuovi bandi ci sia una deroga per inserire anche quelli fuori graduatoria. Attendiamo risposte. Ci preoccupano i previsti tagli dei posti di lavoro alla Clinica Maugeri di Telese e alla CMR DI Sant’Agata dei Goti e le condizioni dei lavoratori dei Consorzi di Bacino del settore rifiuti”.

Gli ultimi arresti per droga hanno confermato una diffusa attività di spaccio e la presenza di una ramificata criminalità locale. Come stanno le cose? Cosa si può fare per impedire che i giovani cadano nel circuito della malavita?

Qui non abbiamo un problema di criminalità organizzata - afferma il prefetto - la situazione è sotto controllo. Negli anni passati sono stati inferti duri colpi ai clan locali. Non possiamo parlare per i nostri giovani di criminalità organizzata. Stiamo tentando di avviare una campagna di “grande educazione civica”. Perché è bello che ci sia la movida, però è bello pure che la movida renda sereni i residenti nel territorio”.

Per combattere il fenomeno del bullismo e della droga nelle scuole il ministero dell’interno ha istituito il numero telefonico 43002. Quali altre iniziative avete approntato per educare i giovani?

Siamo partiti col progetto “Vivere liberi”- sottolinea Galeone - che verrà attuato col contributo della Curia durante l’anno scolastico. Non basta che un carabiniere, un poliziotto e un finanziere vada nelle scuole a spiegare le regole. Bisogna far capire ai ragazzi che il supereroe non è il bullo, ma il supereroe è chi ha fallito nella vita”.

Che fine faranno le prefetture? Cosa si chiede alla politica?

Io sto a Benevento dal maggio scorso - conclude il prefetto - non sappiamo ancora quale futuro ci riserverà la riforma del governo che ha interessato le province. Qualcosa si saprà per la fine dell’anno. Auspico che la politica accompagni le nostre azioni nel rispetto dei ruoli e che i tavoli e le riunioni che facciamo nel Palazzo del Governo non siano passerelle, ma occasioni costruttive per la soluzione dei problemi”.

ANTONIO ESPOSITO 

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