L'Anno Santo della Misericordia Chiesa Cattolica

Il 13 marzo 2015, secondo anniversario del suo pontificato, Papa Francesco, in San Pietro, ha annunciato l’indizione di un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio, nella luce della parola del Signore: «Siate misericordiosi come il Padre» (Luca 6,36). L’annuncio ufficiale e solenne dell’Anno Santo avverrà con la lettura e la pubblicazione, presso la Porta Santa, della Bolla, nella domenica dopo Pasqua, festa della Divina Misericordia, istituita da Giovanni Paolo II il 30 aprile del 2000.

L’Anno Santo avrà inizio l’8 dicembre 2015, solennità dell’Immacolata e si concluderà il 20 novembre 2016, domenica di Cristo Re dell’universo, volto vivo della misericordia del Padre. Inizierà dunque sotto lo sguardo della Divina Immacolata Concezione, Mater Misericordiae, il prossimo 8 dicembre, che è anche il giorno del 50° anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, nel 1965, ed a poche settimane dalla chiusura del prossimo Sinodo dei vescovi sulla famiglia.

Cosa ha spinto il Papa a questa decisione? E’ lo stesso Francesco Bergoglio a raccontarlo: «Ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. E’ un cammino che inizia con una conversione spirituale, e dobbiamo fare questo cammino».

Lo svolgimento del Giubileo sarà sobrio, meditativo, non legato a grandi eventi ma ad una profonda interiorità. La misericordia rappresenta il leit motiv di tutti i discorsi di Papa Francesco ed è anche il cuore del messaggio del prossimo Giubileo: «Nessuno può essere escluso dalla misericordia di Dio e la Chiesa è la casa che tutti accoglie e nessuno rifiuta». La “logica di Dio”, afferma Papa Francesco, è la logica dell’amore.

Nelle domeniche dell’Anno Santo sarà proclamato il Vangelo di Luca, evangelista della misericordia, che Dante Alighieri definisce scriba mansuetudinis Christi, anche per le tre parabole della misericordia presenti nel 15° capitolo del suo Vangelo: la pecorella smarrita, la dracma perduta e il padre misericordioso. L’organizzazione del prossimo Giubileo è affidata al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, guidato dall’Arcivescovo Rino Fisichella.

In un mondo che agisce etsi Deus non daretur, cioè a prescindere dalla sua esistenza, l’Anno Santo vuole riproporre la questione di Dio, ricco di misericordia e di perdono per ogni peccatore pentito. Il Giubileo secondo la Bibbia fa riferimento all’esperienza d’Israele. Secondo il libro del Levitico ogni cinquantesimo anno era una sorta di grande anno sabbatico: le terre dovevano riposarsi, per cui rimanevano incolte; i campi e le case alienate tornavano al primitivo proprietario; gli schiavi erano affrancati e i debitori insolventi venivano liberati (Levitico 25,8). L’istituzione dell’anno giubilare era ispirata a principi di giustizia sociale. L’anno santo richiama anche l’anno di grazia inaugurato da Gesù nella sinagoga di Nazaret (Luca 4,16-20) e l’anno di misericordia che il vignaiolo chiese al padrone della vigna in attesa che il fico sterile desse frutti (Luca 13,5-9).

Il termine “giubileo” deriva dall’ebraico jobel che significa corno di ariete, giacché proprio tale corno era adoperato come tromba, il cui suono annunciava a tutti l’inizio dell’anno giubilare. La Porta Santa evoca come segno, il passaggio necessario dal peccato alla grazia. Il primo giubileo della Chiesa fu promulgato nel 1300 da Bonifacio VIII e portò a Roma schiere di pellegrini. Il giubileo fu celebrato inizialmente ogni 100 anni, in seguito ogni 50 anni, fino a quando nel 1470, Paolo II, ridusse l’intervallo giubilare a 25 anni, termine tuttora valido.

Anche il nostro grande Arcivescovo Vincenzo Maria Orsini, Papa Benedetto XIII, nel 1725 indisse e curò il giubileo con molto zelo. Oltre i giubilei ordinari che si sono celebrati fino a quello del 2000 la storia ricorda numerosi giubilei straordinari, solennemente indetti per intensificare la pietà dei fedeli in circostanze difficili o per la Chiesa o per le nazioni, o all’inizio di un pontificato o per altre occasioni e ricorrenze di carattere religioso, come nel 1966 a conclusione del Concilio Vaticano II, nel 1933 per i 1900 anni dalla morte di Cristo e nel 1983 per i 1950 anni dalla morte di Cristo.

Per l’ultimo evento giubilare promosso da Papa Francesco, sono illuminanti le parole dell’Apostolo Paolo: «Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!» (2 Corinzi 6,2). Chi di noi non avverte l’urgenza della conversione personale e del mondo intero? Il Giubileo della Misericordia del 2015 offre una grazia straordinaria, da accogliere e proporre alle persone che incontriamo e conosciamo. L’auspicio che formuliamo: questo Anno Santo straordinario cambi il nostro cuore e il cuore del mondo!

PASQUALE MARIA MAINOLFI

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