Una sannita al Festival Internazionale del Giornalismo Società

Il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, decima edizione, è tra le esperienze più belle, interessanti, divertenti e formative che chi scrive abbia fatto in vita sua.

Quando sono sul treno che mi porta a casa, il gradevole dondolio delle carrozze e la visione della meravigliosa campagna umbra, assolata, rigogliosa e dolcissima, punteggiata di paesini medievali, porta a riflettere ed a metabolizzare l’insieme di esperienze vissute in questi giorni pieni di incontri, conferenze e dibattiti di altissimo livello e di respiro planetario. E, come giornalista, ti rendi conto di come questi momenti di confronto facciano bene alla tua professionalità e ti spingano a migliorarti. Ti rendi conto come a tutti i giornalisti locali, quelli che raccontano le storie più vere dei loro territori, facciano oltremodo bene queste aperture verso il mondo globale dell’informazione.

Certo, il pensiero corre anche alla città di Benevento, dove, dopo otto anni di vita, a partire da quest’anno non si terrà più la cerimonia di premiazione del concorso Odg “Fare il Giornale nelle Scuole”, per mancanza di sostegno istituzionale. L’unica kermesse giornalistica che nella nostra provincia era capace di radunare scolaresche da tutta Italia nella città capoluogo. Ma tant’è. Che poi rappresentanti delle istituzioni cittadine tanto si affannino con proclami dell’ultima ora sul binomio turismo-bellezza a Benevento, mentre la città si svuota sempre di più, è un’altra storia. È l’evidenza. Forse a costoro avrebbe fatto bene passare qualche giorno nella città del cioccolato Perugina e del marchio Spagnoli, per rendersi conto di come si fa comunicazione e turismo, a livelli alti e seri.

E onore al merito alle schiere di giornalisti sanniti che, tra mille difficoltà, e con un impegno alle volte eroico, offrono un servizio puntuale di informazione sui fatti nostrani.

Insomma, Perugina e il Festival. Cinque giorni di sale cittadine strapiene di gente (Alberto Angela, tanto per dirne una, ha dovuto replicare tre volte il suo intervento su San Pietro e sul mondo romano, facendo sold-out tutte le volte nell’immensa Sala dei Notari).

Duecento conferenze ospitate in teatri, alberghi di charme, sala comunale, centro servizi, palazzi storici.

Avevi la possibilità di ascoltare e di incrociare per strada o in albergo parlamentari europei, registi, scrittori, dirigenti di Google, Amazon, Eni, Sky Tv, Rai Tv e Radio, vertici di prestigiosi quotidiani americani, come anche l’ex giornalista della Casa Bianca e le star della musica e della televisione.

Alcuni nomi: Alberto Angela (Rai 3), Riccardo Iacona (Presadiretta), Lirio Abbate (L’Espresso), Leonardo Bianchi (VICE News Italia), Carola freudiani (La Stampa), Mark Little (vicepresidente media Europa-Africa Twitter), Anna Masera (garante del lettore della Stampa), Antonio Tajani, David Sassoli,  Silvia Costa (parlamentari europei), Mario Calabresi (direttore di Repubblica), Mary Carson (The Guardian), Corrado Formigli (Piazzapulita, La7), Marco Travaglio (direttore de Il Fatto Quotidiano), Fedez (cantante), Gazebo Live!, Barbara Serra (Al Jazeera English), Franca Leosini (Storie Maledette Rai 3), Beppe Severgnini(Corriere della Sera), Liz Heron (direttrice Huffington Post), Giuliano Ferrara (Il Foglio), EnricoMentana (Tg LA 7).

Lo scenario della città. I contenuti del Festival

Intanto, la meravigliosa città di Perugia, ti si offriva in tutto il suo splendore e fascino medievale, tra panorami incantevoli, campanili di chiese che spiccano tra le dolci colline ed ai tanti cipressi che caratterizzano il paesaggio. Anche il traffico non è ossessivo e oppressivo nella colta e cordiale Perugina. Una serie di scale mobili sono collocate nei punti strategici della città, compresa la parte sotterranea, e permettono di accorciare notevolmente le distanze tra un quartiere e l’altro. I segni della spiritualità francescana sono ben evidenti nel capoluogo dell’Umbria, dove in un vicolo può sorprenderti una antichissima chiesa che non ti aspetti e che ti invita al raccoglimento, oppure una sequenza di magnifiche chiese nella zona di San Francesco al Prato, così chiamata per l’immenso prato dove tantissimi giovani sostano per stare in compagnia e dove, tra l’altro, si trova l’Accademia di BelleArti.

La Perugia colta è quella fatta delle sue tante sedi universitarie e delle sue tante biblioteche, alcune, come quella di Palazzo Corbello, anche molto antiche. La Perugia dei suoi tanti musei e delle splendide mostre cittadine, che richiamano frotte di turisti e scolaresche (tante quelle viste in questi giorni). E poi la splendida Piazza IV Novembre, con la sua fontana collocata tra la cattedrale di San Lorenzo ed il Palazzo dei Priori. Il centrale corso Vannucci, col suo passeggio ininterrotto, i suoi gazebo, la teoria di ristoranti, bei negozi e palazzi storici di immensa bellezza.

La città cosmopolita dove puoi mangiare e bere a poco prezzo, e dove non respiri smog, ma fragranza delle conifere, dei giardini sparsi per la città e l’aria dei suoi 492 metri di altezza.

Ecco, in questa città fatta di pietre medievali, da anni a questa parte vive un’esperienza che è un’eccellenza tutta italiana: il Festival del Giornalismo più internazionale che ci sia.

Internazionale per la provenienza più varia dei relatori e degli ambiti che essi rappresentano. Internazionale per le tematiche trattate. Si va dal terrorismo alla nuova figura professionale del social media editor. Dagli scenari aperti dal caso Regeni alle vicende delle elezioni presidenziali in America. Dall’educazione sessuale nelle scuole alla conciliazione lavoro-famiglia nei grandi quotidiani americani diretti da donne. Dal rapporto giornalismo-politica alla differenza tra giornalismo e comunicazione aziendale. Dall’educazione sessuale nelle scuole a “Storie maledette”.

Insomma, una kermesse di alto profilo per gli addetti ai lavori, ma anche per persone di qualsiasi livello culturale, in linea con la prima regola che Indro Montanelli dava ai suoi giornalisti: “Quando scrivi devi dare soddisfazione a chi ha la laurea ed a chi non ha avuto la possibilità di studiare”.

Un approfondimento sul Festival sul numero 21 di Reportages Storia e Società, supplemento semestrale a Realtà Sannita.

LUCIA GANGALE

www.reportagesweb.wordpress.com

Altre immagini