Il nuovo look di piazza Umberto I non piace a nessuno Enti

E’ nuovamente la piazza Umberto I ad essere al centro delle polemiche, perché nuovi interventi hanno modificato la sua struttura originale, rendendola sicuramente meno bella. Nei giorni scorsi, infatti, sono stati installati una serie di paletti dissuasori nell’area circostante la fontana dedicata ad Ercole, (realizzata su disegno di Carmine Biancardi e ultimata nel 1867)  per creare, secondo gli intenti degli amministratori, un’area pedonale.

Area pedonale che anche le precedenti  amministrazioni hanno tentato di istituire con l’apposizione di manufatti finalizzati a ostacolare l’ingresso delle auto. Entrambe le soluzioni, manufatti o paletti, però, pur riuscendo nell’intento di delimitare gli spazi,  vanno nello stesso tempo a rendere la piazza diversa, facendola sembrare  più piccola. Inoltre, il più delle volte i pedoni non camminano negli spazi delimitati, per cui l’area resta quasi sempre deserta, mentre tutt’intorno vi sono le auto parcheggiate e gli arredi dei vari bar presenti in vari punti della piazza.

Il nuovo look dell’agorà non piace ai montesarchiesi che hanno contestato anche gli alberi che furono apposti dall’amministrazione Izzo nell’area antistante la chiesa della SS Annunziata, nella convinzione che la bellezza di questa piazza era proprio nella sua estensione, che ora, invece è andata perduta. L’inizio della realizzazione della piazza Umberto I viene fatto risalire alla metà del 1800 con una serie di espropri di terreni che vennero effettuati nel corso degli anni.

Grazie alla sua ampiezza, ha sempre ospitato il mercato settimanale del lunedì, che ora è stato spostato in piazza La Garde e le strade vicine, ed una serie di eventi come i concerti di Ray Charles, Pat Metheny ed i diecimila spettatori per il concerto di Sting nell’anno 2000.

Forse anzichè modificare quanto di bello c’è in città, gli amministratori dovrebbero intervenire dove ci sono degrado ed abbandono, vedi l’ex edificio postale, rotatoria in piazza Poerio, villa comunale, centro storico e tanti altri luoghi che hanno bisogno di cura e manutenzione.

LUCIA DE NISI

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