Il paesaggio valore primario Ambiente

Nella nuova definizione di 'paesaggio rurale' entrano con forza concetti come sostenibilità delle attività produttive dei territori, la loro impronta ecologica e bio-capacità nonché il nuovo concetto guida di “sviluppo sostenibile”, sintetizzato nella definizione - auspicabile per il futuro - di “bio territori intelligenti”. Obiettivo del workshop promosso da Futuridea è quello di cogliere le interazioni tra globale e locale nell’evoluzione dei paesaggi, di verificare le criticità e di definire strumenti idonei per un’evoluzione paesaggistica sostenibile. Di questo e di altro, ne abbiamo discusso col presidente dell’associazione, Carmine Nardone.

Presidente Nardone, qual è il messaggio che si è voluto lanciare con l’organizzazione di questo incontro?

“Da questo workshop internazionale - grazie ai contributi dei relatori stranieri, soprattutto della Scuola francese sul paesaggio e dalle comunicazioni dei nostri tecnici specialistici - è stata ricollocata l'importanza del paesaggio come valore primario nell’attività di pianificazione, nelle attività di governo del territorio, nella pianificazione dei comuni così come nelle attività produttive”.

Temi sui quali c’è stata grande sensibilità, soprattutto da parte degli architetti.

“Ci sono diversi architetti di Benevento che hanno offerto il loro contributo specialistico, di alto livello: da Antonio Iadicicco ad Amato Verdino, da Mario De Nigris a Mario Festa, hanno dato dei contributi apprezzati a livello internazionale. E questo ci rende orgogliosi, come Sannio e anche come Futuridea, che è riuscita a mettere insieme queste intelligenze”. 

Si comincia a parlare anche qui da noi di bio-architettura…

“Non solo bio-architettuta. La nostra è una proposta metodologica, elaborata con l'aiuto del professor Donato Matassino, che si pone come obiettivo il cosiddetto “bio territorio intelligente”. Abbiamo elaborato anche gli strumenti per arrivarci, attraverso il laboratorio d’innovazione territoriale che aggrega le intelligenze e le finalizza alla qualità del paesaggio”.

Anche nel Sannio aumenta il numero di persone che scelgono soluzioni alternative per l'abitare, come d'esempio le case in legno.

“L'obiettivo è di riusare quei materiali di scarto che oggi sono un rifiuto, mentre possono diventare materiale prezioso. Parlo della paglia, ottima per coibentare; ma soprattutto della lana, che oggi è vergognosamente un rifiuto, mentre basta poco per farla diventare un prodotto estremamente innovativo”.

Nella nuova programmazione comunitaria, queste politiche di sviluppo sostenibile e di rispetto dell'ambiente (su cui Futuridea da anni svolge una encomiabile azione di divulgazione) acquisiscono un’importanza fondamentale. C’è questa consapevolezza da parte degli Enti e Pa che si apprestano a presentare progetti in tal senso?

“Io spero che non solo coloro che hanno responsabilità di governo locale, ma l’intera classe dirigente sannita si renda conto - e, quindi, diventa consapevole - del nesso che c'è tra sostenibilità, paesaggio e complessità. È questa la nuova dimensione del futuro. Ma significa anche tantissima conoscenza: oggi, uno dei problemi che abbiamo, è la scarsa diffusione della conoscenza. Questa è il vero problema”.

La diffusione della conoscenza può aiutare, tra l’altro, a trattenere su questo territorio tanti giovani che scelgono di andarsene al nord o addirittura all’estero. 

“Questo è il nostro obiettivo primario, perché solo la conoscenza può trattenere sul territorio i nostri giovani. È su questo che dobbiamo costruire il nostro futuro”.

GIUSEPPE CHIUSOLO

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