L'elettore deve essere sempre rispettato, anche dopo le elezioni Società

Caro direttore,

ti ringrazio per l'ospitalità che vorrai offrirmi per porre un problema che a me sembra di capitale importanza per l'attuazione della democrazia nella nostra città e far nascere una nuova Benevento.

Ora che le elezioni sono abbondantemente passate l’elettore corre seriamente il rischio di essere emarginato e persino del tutto ignorato. Io penso che ciò non sia giusto e ritengo che il cittadino-elettore deve comunque restare protagonista e quindi è d’obbligo dare la migliore attuazione possibile al “Titolo VIII” del vigente Statuto sugli Istituti di partecipazione, in quanto emerge sempre più che i cittadini chiedono di poter partecipare alla vita politica e di impegnarsi, in particolare, per questioni ed argomenti che li riguardano da vicino o ancor più che riguardano un quartiere o l’intero Comune attraverso libere forme associative, che vanno senz’altro valorizzate nel raggiungimento dei loro fini istituzionali.

A tanto si può arrivare, al di là delle previste istanze, petizioni e proposte di cui all’art. 75 dello Statuto nonchè dei conclamati diritti referendari, con nuovi strumenti di democrazia deliberativa, i cosiddetti metodi deliberativi, che non portano ad una votazione concludente e decidente ma coinvolgono i cittadini nel processo d’informazione, dibattito e formazione della volontà politica all’interno del quadro giuridico che attiene all’ordinamento comunale, tenendo presente che i Comuni, che sono già dotati di autonomia statutaria, possono delegare delle funzioni pubbliche all’iniziativa autonoma dei cittadini (tra i tanti, Linee guida, Sondaggio rappresentativo, Consigli Civici, Consulte, Dibattito pubblico e Mediazione politica).

Conclusivamente, può dirsi che detti metodi deliberativi che portano a far nascere o migliorare, come nel caso del nostro Comune, veri e propri strumenti di partecipazione che sono al servizio dei cittadini e non dei politici (significativo su tutti il Bilancio partecipativo che vide la luce nella Citta di Porto Alegre in Brasile nel 1989) non tolgono niente al fatto che il nostro sistema democratico in sostanza resta rappresentativo, ma la partecipazione diretta dei cittadini rende la democrazia più interessante e viva, venendosi a creare senz’altro uno stimolo maggiore per rendere più responsabile la Comunità e per cercare più senso civico.

Con la prudente speranza che il presente invito agli attenti destinatari in epigrafe non resti il grido inascoltato di un “Cittadino” fiducioso e rispettoso dei suoi interlocutori, gradita è l’occasione per rinnovare gli auguri di buon lavoro nell’esclusivo interesse della Città di Benevento e dei Beneventani.

Cordiali saluti.

Benevento, 1.7.2016

Renato De Rienzo 

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Il nostro lettore pone un problema di grandissimo interesse per realizzare quella democrazia compiuta tanto sbandierata e, purtroppo, sempre disattesa. Negli anni ‘70/80, grazie anche all’impegno dell’allora assessore comunale Raffaele Delcogliano (che poi fu assassinato dalle Brigate Rosse) si pensò di dotare la città dei cosiddetti Comitati di Quartiere e furono approvati  anche i relativi dispositivi  dopo un appassionato dibattito che coinvolse tutti i partiti dell’epoca. Purtroppo non se ne fece niente. Ieri come oggi il problema è lo stesso: tutti inneggiano alla democrazia ma nella realtà si fanno solo inutili chiacchiere. Vogliamo sperare che l’Amministrazione appena insediata invece… Io me lo auguro ma non ci credo.

Giovanni Fuccio

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