Chiude anche la Caserma della Forestale Enti

Montagna abbandonata. Passa il tempo ma il giudizio resta sempre lo stesso, le cose non cambiano per la montagna cervinarese. Sono tanti i problemi per i quali non sembra intravedere una soluzione. Dai vandali al pascolo abusivo, dall’incuria alla crisi della produzione delle castagne, all’assenza di controlli e al disinteresse di chi su questo “bene pubblico” dovrebbe vigilare e intervenire.

Diciamo la verità, quella che si sta concludendo è una brutta estate per questa parte della montagna del Partenio. Letteralmente scomparse le lunghe file di auto, che soprattutto nei giorni festivi scaricavano villeggianti arrivati per godersi la freschezza dei boschi e la purezza delle numerose sorgenti.

L’assenza praticamente di tutto li ha tenuti lontano. Invece hanno fatto di nuovo capolino le mucche che dalla zona assegnata del Pianoro di Lauro sono arrivate quasi a valle, questa volta nella zona della Coppola, la parte della montagna a ridosso della frazione Salomoni.

Le proteste non si contano, lo scempio dei giovani e teneri innesti appena fatti dai proprietari sono sotto gli occhi di tutti, tanto che alcuni proprietari sono stati costretti a presidiare i loro fondi. Una scena che si ripete ripetutamente e a cui il comune di Cervinara non riesce a mettere fine. Basterebbe far rispettare le leggi ed il contratto, una cosa semplice che a Cervinara sembra impossibile. Ci sono state anche numerose denunce per questa situazione, ma niente è stato fatto.

Altro aspetto è la crisi della produzione delle castagne, il Cinipide Galligeno ancora non viene debellato. La mosca cinese che sta facendo scempio dei castagneti regna sovrana di fronte a interventi palliativi e occasionali, privi di una strategia che invece in altri luoghi hanno portato a debellare questo fenomeno. Così anche quest’anno assisteremo ad una produzione notevolmente ridotta se non azzerata, con le tante imprese famigliari costrette a fare i conti con una crisi che incide seriamente sul bilancio familiare.

Manca un coordinamento, assenti il comune di Cervinara, la Comunità Montana del Partenio, l’Ente Parco, c’è solo il fai da te dei proprietari, che alla fine riesce a fare ben poco. In questo scenario l’ultima chicca è quella dell’avvenuta chiusura della Caserma della Forestale di Cervinara di via Dei Monti. Una chiusura improvvisa, in silenzio, avvenuta alla fine dello scorso anno, senza che venissero spiegate le motivazioni, e senza che le amministrazioni locali chiedessero conto.

Solo giorni fa la neo giunta del comune di San Martino ha deliberato in tal senso chiedendo ragioni sulla chiusura dell’unico presidio di tutela ambientale del territorio e della montagna. Uno scenario come si vede in cui la montagna resta drammaticamente sola.

ALESSIA RUSSO

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