La condizione socio-economica delle popolazioni del Fortore e del Tammaro in una ricerca di Anteas Sannio Solidarietà In primo piano

Presso la sala riunione del CESVOB di Benevento, l'ANTEAS Sannio Solidarietà ha presentato il report del lavoro di ricerca socio-economica promosso dall'associazione di volontariato e denominata Progetto “For.Tam.” - La condizione socio-economica della popolazione della Valfortore e della Valle Tammaro.

La ricerca, commissionata dall’Anteas Sannio Solidarietà di Benevento e realizzata dal gruppo di lavoro della CISL IrpiniaSannio, ha avuto per oggetto la rilevazione delle condizioni socio-economiche delle popolazione nelle aree marginali del Sannio. La mission dell’attività di rilevazione e studio è stata quella di fornire un quadro aggiornato di tale condizione allo scopo poter formulare, da parte di ANTEAS, un programma di attivazione di servizi ed azioni concrete da implementare e da creare all’interno del territorio del Sannio in funzione del fabbisogno reale di persone e famiglie nell’area di riferimento.

“Il gruppo di progetto - ha dichiarato il presidente di ANTEAS Sannio Solidarietà Paolo Capuozzo, che ha introdotto i lavori della conferenza - ha scelto di delimitare il lavoro ai 22 Comuni inseriti nell’Ambito Territoriale Socio-Sanitario B05, avente Morcone come Comune capofila, entro il quale sono stati contattati circa 300 soggetti singoli o associati.

La ricerca è stata svolta - ha aggiunto Capuozzo - coinvolgendo nuclei familiari, Istituzioni locali, Pro-loco, associazionismo culturale, il mondo del volontariato e le Parrocchie che hanno fornito un quadro di lettura del territorio utile allo sviluppo di una progettualità d’interventi futuri”.

La conferenza di presentazione è stata poi conclusa con l’intervento del segretario generale della CISL IrpiniaSannio Mario Melchionna che ha tracciato, attraverso i dati raccolti ed elaborati, una analisi politico-sociale del territorio sottoposto a ricerca in relazione alla non dissimile situazione anche in altre aree del Sannio e dell’Irpinia.

“Nell’ambito della ricerca - ha sottolineato Melchionna - si è voluto verificare il grado di soddisfazione rispetto ai servizi di cosiddetto “welfare di prossimità” offerti sia dal Terzo Settore che direttamente dai livelli Istituzionali, cercando anche di creare una mappatura delle eventuali eccellenze in termini di servizi ed assistenza al fine di studiarne la replicabilità delle predette buone pratiche”.

“Ebbene - ha continuato il segretario generale della CISL - l’economia delle aree prese in esame presenta numerosi indicatori di marginalità socio-economica, non solo per le infrastrutture tecnologiche delle imprese del sistema produttivo presente nei differenti settori economici ma anche per ciò che attiene ai servizi alle persone, alle famiglie ed alle stesse imprese rispetto alla loro capacità di adeguamento delle modalità di accesso ai mercati ed alle innovazioni di processo e di prodotto”.

“A leggere le statistiche rilevate, l’equilibrio sociale che sembra essere il collante che evita il collassamento del sistema - ha aggiunto Melchionna - è ricercarsi nel fatto che il 78% delle persone contattate a vario titolo e livello, fa parte di famiglie composte da nuclei familiari allargati che costituiscono il primo vero presidio delle nuove povertà e delle sacche di disagio sociale o sanitario”.

“È in questa realtà - ha concluso il dirigente sindacale CISL - che le nostre associazioni potranno fornire maggiori servizi e creando, al contempo, sportelli informativi in grado di informare capillarmente i cittadini-utenti rispetto alla gamma di servizi offerti attraverso le proprie attività. Occorrerà, ovviamente, una maggiore e più forte sinergia con le Istituzioni del posto in grado di accrescere il senso di compartecipazione alle esigenze dei più disagiati della popolazione e della comunità”.

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