Eventi di livella? Società

E' francamente difficile ritrovare qualche spunto di ottimismo dal quale partire per augurare al 2017 di essere un anno da ricordare. La politica continua col solito teatrino delle polemicuzze stizzose. Si attende l'infelice di turno che si fa scappare una dichiarazione stonata e parte la giustissima critica. Ma finisce lì.

Non si avverte una proposta sulla quale il proponente sia disposto a battersi e a giocarsi un mezzo euro. Gli stessi dioscuri si rinfacciano errori e dimenticanze, giungendo allo stremo delle forze a dibattere se il sindaco farà bene a rivolgersi “direttamente” al Ministro o se, come dice il sottosegretario, farebbe prima a salire le scale del suo ufficio. Perché lui ha le deleghe, nuova elegante formula per dire “la chiave dell'acqua”.

Dovrebbe essere l'anno annuncio che per il Comunale ci sarebbero i soldi, una mattina qualcuno (per caso) scopre che il teatro è allagato. Dal che si deduce che da quando un pezzo del patrimonio comunale è chiuso, nessuno è addetto a verifiche periodiche, a quotidiani sopralluoghi, a far prendere un po' d'aria. Mancano notizie del teatro San Nicola, che pure si diceva esser pronto, essendosi completati i soliti lavori di ripristino.

Quasi più nulla si sa dell'auditorium Calandra, già fiore all'occhiello, mai reso agibile e certamente non in condizioni di rifiorire se è affidato alla muffa del chiuso. Poche nuove definitive sul teatro De Simone, certo è che sono mesi che non è adoperato per manifestazioni di richiamo.

Fetto e Intorcia con la loro SOLOT e Peppe Fonzo col Magnifico Visbaal fanno miracoli per tenere in funzione il Mulino Pacifico e il teatrino del Rione Libertà. Speriamo fermamente che il Conservatorio di Musica riesca a far funzionare l'auditorium della Spina Verde, altrimenti già nel mirino del gratuito vandalismo.

Dovrebb'essere anche l'anno buono della politica, visto che non ci saranno battaglie elettorali che lasciano tramortiti i protagonisti tanto è l'ardore che ci mettono (o tanta è la debolezza da cui curarsi).

Al di là delle ricorrenti polemiche tra il sindaco e il sottosegretario, si ha notizia di un Viespoli, terminato il percorso tra le dune del deserto, disposto a riconoscere ai Fratelli d'Italia una legittimazione alla rappresentanza della Destra, nella prospettiva di poterla rappresentare anche come Grande (GD).

Addirittura Nunzia De Girolamo avrebbe intenzione di ricostituire Forza Italia. Lasciate per un po' le comparsate in televisione, si è presa una bella incombenza: quella di far rinascere una creatura che lei stessa aveva contribuito a soffocare nella culla per trasferire bavaglini e ciucciotti nella Grande Intuizione di Angelino Alfano.

Appurato che il Cavaliere era stato azzoppato, messi fuori uso i delfini Fini e Casini, la strada maestra era parsa quella di andare con il sol dell'avvenire Matteo Renzi. Per allestire una supponta dal chiaro significato politico fu inventato il NCD. Uno pensa che significhi Nuovo Centro Democratico e no: per fare l'alleato della sinistra si chiamerà Nuovo Centro Destra.

Donna Nunzia passerà alla storia per aver fatto il Ministro dell'Agricoltura. Sfortuna volle che quando ci fu l'alluvione, ella non era più ministro. Ma adesso farà la nuova Forza Italia. Solo che (ha riferito ad Alfredo Pietronigro) non ha trovato neanche l'elenco degli iscritti o l'agenda dei simpatizzanti. Difficile iniziare da zero? Forse non c'è abituata.

Bella presenza quella di Mortaruolo in costante accoppiata col segretario provinciale Valentino. La voce del consiglio regionale ogni tanto ci segnala qualche provvedimento utile alla popolazione. Al tempo di Mario Vetrone il professore Gianni Vergineo teneva su La Frusta una rubrica, saccheggiata da Il Mattino, con la quale informava che “auspice” o “per l'interessamento dell'onorevole” a Benevento era arrivata la pioggia, oppure il cielo sereno.

Ho voluto citare solo le gesta dei grandi. Ci sarebbero pure le mezze calzette che riempiono gli spazi dell'etere telematico. Ne gli uni né gli altri, tuttavia, ci hanno fatto sapere che cosa intendono fare per ripristinare la Provincia, se ci credono, o si sono arresi all'idea dell'Area Vasta (in tal caso avremmo pure piacere di capire di che si tratta).

Nessuno guarda alla prossima “bella stagione” che potrebbe andar bene per riaprire il teatro romano con spettacoli di prosa e la stagione lirico-sinfonica né si guarda a ciò che potrebbe essere Città Spettacolo 2017.

Il nostro giornale entra nel quarantesimo anno di vita. Ne ha viste di tutti i colori. Ci farebbe piacere poter raccontare qualche evento di livello. Non di livella.

MARIO PEDICINI

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