Il futuro è nelle mani delle donne Politica

Donna, se' tanto grande e tanto vali,

che qual vuol grazia e a te non ricorre,

sua disianza vuol volar sanz'ali.

Così Dante nel XXXIII canto del Paradiso invoca la Vergine.

Forse perché sono donna ho la presunzione di poter estendere questi versi a tutte le donne. Oggi 8 marzo si festeggia la donna. Non ritengo giusto tale ricorrenza perché la sua festa è tutti i giorni, da quando nasce a quando muore. E solo chi non vuole veder realizzati i propri desideri non si rivolge a lei.

Nel nome donna sono racchiusi infiniti ruoli che si sovrappongono ma che trovano spazio tutti: bambina ribelle e birichina, adolescente che arrossisce al primo complimento, sposa fedele e trepidante, madre instancabile, lavoratrice, nonna. E tanti altri trasversali e non per questo secondari.

“La donna è l’armonia, è la poesia, è la bellezza, senza di lei il mondo non sarebbe così bello”. Così papa Francesco definisce la figura femminile in occasione della riflessione della Creazione della donna narrata nel Libro della Genesi. Inoltre ha sottolineato che Dio non ha fatto la donna per un discorso funzionale ma perché portasse nel mondo qualcosa che l’uomo non porta. La donna ama e lo fa con tenerezza. Perciò sfruttare una donna è distruggere l’armonia che Dio ha voluto dare al mondo.

 In una lettera all’uomo per amare una donna Sant’Agostino scrive:

“Giovane amico non sentirti umiliato nel riconoscere una sua qualità che non possiedi. Non imporre la tua volontà a parole ma soltanto con l’esempio. Amala come il sole che invochi di mattino. Rispettala come un fiore che aspetta la luce dell’amore Sii questo per lei”. 

L’uomo dunque ami la donna come il sole che si invoca al mattino. Il sole è la vita. La donna è la vita.

In un libro Aldo Cazzullo afferma che il futuro appartiene alle donne, da Ermione, simbolo della donna silente cui si rivolgeva Gabriele D’Annunzio, alla “generazione Ermione” di Harry Potter. E dunque le donne erediteranno la terra. Il futuro è dunque nelle mani delle donne. D’altra parte chi dà la vita è lei.

Una “freddura” dice che Dio creò l’uomo, lo guardò ed esclamò: “A questo ci vuole l’accompagnamento”. E creò la donna. 

E’ solo una battuta, cari uomini… non me ne vogliate. Poi quando creeranno la festa degli uomini parlerò di voi.

ELISA FIENGO

lisafiengo@gmail.com

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