La bella stagione porta con sè anche siccità e allarme incendi. Ecco alcune raccomandazioni Politica

La bella stagione porta con sè anche questioni che con seriale puntualità creano assilli e ossessioni nella collettività, avvertite forse di meno da chi vive stabilmente nei centri urbani.

Mi riferisco anzitutto agli incendi determinati dalle elevate temperature e dalla siccità, che aumentano il rischio di roghi soprattutto nelle terre con un alto tasso di rifiuti abbandonati, che possono essere acceleratori della propagazione dell’incendio; anche questo è un motivo per cui la nostra intera regione è particolarmente a rischio anche se, a dire il vero, negli ultimi anni la Regione Campania ha manifestato di aver intrapreso un giusto percorso per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti (ancora molti sono i pericoli e le emergenze da risolvere sul territorio, alcune delle quali da combattere con specifico impegno in questo periodo estivo).

Il rischio di incendi cresce in maniera esponenziale alla particolarità della stagione in corso, caratterizzata da scarsissime precipitazioni e una temperatura ben sopra le soglie delle medie del periodo.

Il problema degli incendi boschivi non è certo solo campano e ogni giorno in tutta Italia se ne contano decine, in alcuni casi di tale impatto da dichiarare lo stato di grave pericolosità per incendi boschivi. E ogni anno le regioni e le prefetture cercano di attivarsi, magari favorendo, con l'aiuto dei comuni e della protezione civile, la formazione di ronde organizzate per prevenire e contrastare il fenomeno, o diffondendo decaloghi contenenti le linee guida necessarie ad evitare la formazione e la propagazione di incendi.

Ma di sicuro non basta, anche se è necessaria, la conoscenza delle buone norme di comportamento per chi decide di trascorrere giornate all’aria aperta, nei boschi, perché anche una leggera sventatezza è sufficiente per causare enormi danni. È necessario sapere, in ogni caso, che si possono accendere fuochi solo nelle aree sicure, lontano da vegetazione e campi coltivati, nelle aree attrezzate, magari evitando di produrre fiamme in presenza di vento e avendo l'attenzione, prima di allontanarsi, di accertarsi sempre che le vampe e le braci siano completamente spente.

Non vanno sottovalutati i classici mozziconi di sigaretta o le bombolette spray, che possono contenere residui di materiale altamente infiammabile, ma anche l’auto può essere una fonte di pericolo perché una marmitta bollente non deve mai essere a contatto con l’erba secca quando il veicolo è parcheggiato.

Allora le solite raccomandazioni: non intervenire se non si conoscono le precise regole; contattare immediatamente, in caso di avvistamento d'incendio, il Corpo forestale o i Vigili del fuoco, segnalando lo stato dei luoghi con la massima precisione poiché un intervento provvidenziale è vitale, anche per contrastare gli incendi di natura dolosa. E a tal proposito si ricorda che per la legge, salvo che il fatto costituisca un più grave reato, chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati (ovvero depositati in maniera incontrollata), pericolosi o non, è punito con la reclusione ed è tenuto al ripristino dello stato dei luoghi, al risarcimento del danno ambientale e al pagamento, anche in via di regresso, delle spese per la bonifica.

UBALDO ARGENIO

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