SAN GIORGIO DEL SANNIO - Presso lo spazio culturale Arci del Bibliofilo in scena il corto teatrale 'La femmina di pietra' In primo piano

Giovedì 21 settembre alle ore 21.00, presso lo spazio culturale Arci del Bibliofilo, a San Giorgio del Sannio, (Piazza Immacolata), la Compagnia .furiaLAB presenterà il suo nuovo lavoro teatrale, dal titolo La femmina di pietra.

In scena l’attrice Ursula Iannone, diretta da Luigi Furno che ne è anche l’autore, farà rivivere la storia di un’antica città distrutta dall’ira di Dio e dove, non dissimile da quello che accadde alla città di Sodoma e alla moglie di Lot, una donna avrà l’opportunità di potersi salvare.

La storia è presto detta: si racconta che anticamente vi fosse un insediamento urbano dal nome Sània. Si dice, e sembra non fossero dicerie, che gli abitanti fossero corrotti e dei gran bestemmiatori.

I più vecchi raccontano che a tutte le ore, di giorno e di notte, si sentiva un gran baccano e che le bestemmie rintonavano per tutta la valle, tanto che erano udibili anche a grandi distanze. Allora il Signore volle punirli distruggendo la città. Fra di loro vi era una donna buona e religiosa che Dio decise di salvare. Mandò un Angelo ad avvertirla affinché si mettesse in salvo in tempo utile. Prima, però, l’Angelo si fece promettere che lungo i cammino non si sarebbe voltata per nessun motivo, altrimenti sarebbe stata punita. La donna, dopo aver ringraziato l’Angelo, preparò in fretta le sue povere cose e uscì dalla città. Era giunta a poca distanza quando udì terribili boati e crolli paurosi mentre il cielo rosseggiava per gli incendi che si stavano sviluppando. La donna saliva verso la collina ricordando le parole dell’Angelo e decisa a mantenere la promessa fatta al Signore. Ma, arrivata in località Santo Spirito, il desiderio struggente di vedere la sorte toccata ai suoi concittadini, la fece voltare. Un attimo, e si pietrificò insieme alle sue cose.

Ed è rimasta lì, tra le ginestre e i rovi di Santo Spirito. È ancora lì, ancora oggi.

Queste storie di femmine, animali, demoni e mostri rappresentano un enigma. La loro presenza incrina la solida architettura dell’universo immaginata dai noi contemporanei. Negli interstizi segreti del cosmo, si nascondono prodigi e bizzarrie di ogni genere. Si dispiega la vita occulta dei demoni e dei mostri, che abitano in dimensioni parallele, in territori lontani dai sentieri degli uomini, nella cui vita appaiono solo in situazioni eccezionali, portando stupore e scompiglio.

Ogni luogo pullula di presenze segrete: esseri misteriosi si aggirano intorno alle fonti, nei boschi, sulle rive di fiumi, nelle profondità del mare o agli incroci delle strade. Ogni albero, ogni specchio d’acqua può nascondere la presenza di una ninfa. In ogni grotta può celarsi un mostro. In ogni sentiero solitario può manifestarsi un fantasma. In ogni casa può nascondersi una presenza demoniaca. La schiera dei demoni e di mostri è infinita. Il nostro mondo appartiene anche a loro.

Quante persone vengono trovate nei campi? Come la femmina di pietra, stanno in piedi, hanno la testa piegata all’indietro, le braccia congelate contro i fianchi, gli occhi chiusi, la bocca spalancata e ricolma di terra. Sono come pietre e forse sono pietre. Hanno commesso il peccato di guardare la sciara di Dio abbattersi sulle case peccaminose.

Si ringrazia la rassegna culturale S(t)uoni dell’amministrazione comunale di Castelpoto per il supporto dato al progetto.

È previsto un contributo minimo di 3 euro a sostegno delle attività del Bibliofilo.

Regia, drammaturgia, musica, video: Luigi Furno

Con: Ursula Iannone

Produzione: .furialab

Durata 30 minuti

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