Dimissioni, Pepe: 'Ho fatto opposizione in estrema solitudine'. Su Mastella: 'Non governa' In primo piano

A poco più di una settimana dall'intervista rilasciata a questa testata Fausto Pepe ha convocato presso la sede del Partito democratico di Benevento una conferenza stampa sul tema dimissioni e opposizione.

Come preludio alla conferenza l'ex sindaco ha indicato che il confronto con la stampa si sarebbe tenuto su argomenti sia amministrativi, sia personali sia politici.

Ha esordito confermando le sue posizioni sull'attuale ruolo tenuto dalla componente di opposizione in consiglio comunale: un atteggiamento nullo, quasi una vaga idea di quello che ai suoi tempi, prima di consigliere poi di sindaco, era il civile dissenso tra i gruppi consiliari, privilegiando ognuno i diversi compiti che il ruolo impone.

“Ma la minoranza non può operare - ha ribadito Pepe - se la maggioranza non funziona”.

È passato poi a parlare delle sue dimissioni prima annunciate, poi prodotte e infine spiegate. Dimissioni soprattutto politiche. Ha chiarito la storia del contratto con il Comune di Cervinara, del ruolo che ha occupato presso l'ente, del parere chiesto all'Anac.

In breve i fatti

Con nota del 30 giugno scorso, Filuccio Tangredi, sindaco pro-tempore  del Comune di Cervinara (Av), presentò all'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) una richiesta di parere in merito all’interpretazione dell’art. 2, comma 2 del decreto legislativo n° 39/2013, circa la compatibilità tra la figura  a termine (18 ore settimanali per la durata di un anno) di funzionario direttivo tecnico, categoria giuridica D1, con attribuzione della funzione di responsabile del Settore urbanistica e Suap dell'ing. Fausto Pepe e la carica ricoperta dallo stesso di consigliere comunale di Benevento (comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti).

Considerando pure che a Pepe dovevano essere conferite le funzioni dirigenziali (d.lgs. 267/2000) che, nei comuni privi di personale di qualifica dirigenziale, “possono essere attribuite, a seguito di provvedimento motivato del sindaco, ai responsabili degli uffici o dei servizi, indipendentemente dalla loro qualifica funzionale, anche in deroga a ogni diversa disposizione”.

Senza dilungarci troppo sulla questione ricordiamo che Fausto Pepe il 23 settembre scorso ha notificato al Comune di Benevento le sue dimissioni dalla carica elettiva di consigliere comunale.

“Lascio il consiglio ma non la politica - si leggeva nella nota -. I motivi delle dimissioni sono legati a questioni personali ed amministrative”.

Il fatto di discutere di queste cose non deve meravigliare, ha spiegato Pepe, anche perché la figura di un sindaco, che ha tenuto il mandato per dieci anni, è in ogni caso una figura pubblica, vuoi che si parli di lavoro o di politica o di amministrazione. E ancora ha ribadito con forza che le sue dimissioni sono legate soprattutto a fatti di natura politica locale.

Il nodo politico

Non sono mancate frecciate all'attuale sindaco con riguardo soprattutto alla gestione del servizio mensa scolastica e all'imbarazzante dichiarazione di dissesto. Ricorda, Pepe, che in un anno e mezzo ha fatto vera opposizione e non, come si dice in giro sminuendo e semplificando l'impegno, da un osservatorio privilegiato dopo vent'anni di amministrazione. E l'essenza del cruccio, del dispiacere è legata al fatto che non ha potuto mai coinvolgere appieno nelle sue battaglie l'intera componente di opposizione. Una difficoltà tangibile a convocare una conferenza stampa o ad intraprendere azioni condivise. Una posizione di estrema solitudine che non poteva avere ulteriore seguito, grazie al fatto che anche il suo partito, il Pd, ancora si lecca le ferite della sconfitta amministrativa e non riesce tuttora a compattarsi negli scranni dell'opposizione.

La rivalità politico-amministrativa

A suo dire Mastella, in una condizione singolare di amministratore, applica il non governo. L'unico principio che vige in seno alla maggioranza non è un programma di lavoro ma l'assoluta fedeltà al capo e in sub-ordine l'allegro passaggio da decisioni e impegni presi nella passata amministrazione con altre innovative ma distanti anni luce e magari in contrasto con le precedenti. E incalza che le sue critiche non sono tanto agli uomini quanto all'organizzazione complessiva e disapprova che ogni atto amministrativo da parte della maggioranza è preceduto da enunciazioni di principio, che consistono nell'assoluta dedizione al leader.

Poi passa in rassegna le aziende come l'Asia, l'Amts, la Gesesa, che hanno chiuso o versano in condizioni critiche e fa risalire le criticità di bilancio alle allegre assunzioni (interinali). E anche in questo si vede la politica mastelliana, perché la sua natura e formazione di politico nazionale, dove spesso le parole non hanno valore pregnante ma capacità di proiezione futuribile, diventa deleteria per un ente locale sebbene capoluogo di provincia.

Ed è su questi temi, ritiene Pepe, che debba lavorare una buona opposizione, perché i rifiuti, i trasporti e l'acqua, solo per citarne alcuni, sono le sfide di natura strutturale del futuro.

Ecco dunque da cosa scaturisce la necessità di non volgersi indietro ma di guardare avanti per costruire qualcosa.

Con un excursus rapido ha però ricordato ciò che si è fatto nei suoi dieci anni di mandato sindacale: la crescita della raccolta differenziata, la messa in atto di opere di tutela dell'ambiente; ha fatto in modo che Benevento diventasse una città Unesco; e poi la rigenerazione urbana, la realizzazione di marciapiedi, terminal, la sistemazione di piazze, la ristrutturazione di edifici pubblici, il rifacimento di arterie cittadine, fontane, percorsi per l'attività sportiva.

Continuerà a stare al servizio della città e anche in questo momento, come semplice cittadino, al di fuori delle istituzioni. Perché in questo, fortunatamente, non c'è incompatibilità. Ritiene che è necessario far capire alla città che è dall'opposizione che si costruisce un programma futuribile e che duri nel tempo e che lui, fuori dalle competizioni vive, forse riesce a dare di più e meglio mettendo a disposizione la propria maturazione ed esperienza. Considera che i cittadini sono sempre più avanti dei politici e dei politicanti ed è per loro, per il futuro dei giovani che bisogna organizzare l'alternativa, una battagli politica per eliminare alla radice le cose inutili e dannose.

Dai presenti è venuta l'incitazione, condivisa da Pepe, che in mancanza di riferimenti politici di assoluto valore e integrità, diventa improcrastinabile aprire confronti con la città, soprattutto sui temi della cultura, del welfare e dei servizi.

Fuori conferenza, ma solo per completezza di informazione, riportiamo che l'Anac, con atto n° 925 del 13/09/2017 ha deliberato che “nel caso esaminato sussiste una situazione di incompatibilità, ai sensi dell’art. 12, comma 4, lett.b) del D.lgs. n. 39/2013, tra l’incarico di dirigente a tempo determinato del Servizio Urbanistica e SUAP del comune di Cervinara (AV) e la carica di consigliere comunale della città di Benevento”.

UBALDO ARGENIO

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