Commossa rievocazione di Raffaele De Caro Cultura

Nel pomeriggio dell’11 dicembre, nella gremitissima Sala Vergineo del Museo del Sannio in Benevento, è stato presentato il libro Raffaele De Caro deputato e ministro liberale opera del giornalista e scrittore Andrea Jelardi e pubblicato dalle edizioni Realtà Sannita nella nuova serie della collana I Protagonisti con nuova grafica e formato più grande.

Il volume è appunto dedicato al noto e amato leader liberale che, nato a Benevento nel 1883, fu Principe del Foro sannita, fondatore del Partito Democratico Liberale, presidente del PLI succedendo a Benedetto Croce, nonché deputato, sottosegretario e ministro attivo in politica sin da giovanissimo, ovvero dai primi anni Dieci del secolo scorso e fino al 1961, quando morì a Torino contestualmente alle celebrazioni dell’unità italiana dopo aver attraversato e vissuto molte importantissime fasi della storia nazionale, comprese quelle del ventennio fascista.

Ha introdotto e coordinato il dibattito l’editore e direttore di Realtà Sannita Giovanni Fuccio, che ha evidenziato come troppo spesso le istituzioni locali siano poco attente a queste iniziative culturali ed editoriali atte a dare risalto a illustri personalità o ad importanti avvenimenti storici e chiedendo, giustamente, maggiori spazi e concreti sostegni quanto mai necessari alla conoscenza del territorio e alla formazione dei giovani. Mario Pedicini, giornalista ed ex Provveditore agli Studi, nel suo intervento ha invece rievocato la figura di De Caro riallacciandola ai propri ricordi adolescenziali ma anche a quella complessa fase politica della Costituente e del dopoguerra quando fu affiancato dai due valenti sindaci beneventani Antonio Cifaldi e Vincenzo Cardone, ponendo altresì l’accento sulle sue doti anzitutto umane, doti che con molta commozione ha richiamato pure il decano degli avvocati beneventani Gennaro Papa il quale, già parlamentare liberale nonché allievo e successore di “Don Raffaele”, ha pronunciato un lucidissimo e dettagliato discorso i n cui, a dispetto dei suoi novantadue anni splendidamente portati, ha riportato con estrema precisione date e avvenimenti facendo inoltre rivivere tutti gli aspetti di un legame pluridecennale tra l’onorevole liberale e la famiglia Papa e ovviamente con Montesarchio che fu uno dei suoi feudi elettorali.

L’atteso intervento di Umberto Del Basso De Caro, Sottosegretario, avvocato nonché nipote di Raffaele, ha avuto inizio con i ricordi di bambino legati all’esperienza vissuta accanto del nonno durante le Olimpiadi del 1960 - quando egli stesso si offrì di accompagnarlo ad assistere a tutte le gare nonostante il peso degli anni e le condizioni di salute non più ottimali -  proseguendo poi con l’illustrazione dei suoi meriti, riconosciutigli non certo per il legame di parentela, bensì dalla stima unanime e dalla circostanza che fu lo stesso Croce a designarlo come proprio successore al vertice del Partito Liberale Italiano.

Del Basso De Caro ha poi raccontato di quanto appreso dal padre Guido e dalla nonna Maria e i propri esordi in politica sulle orme dell’illustre predecessore, senza tralasciare qualche riferimento critico alla situazione attuale, sia pure con auspici non del tutto ottimistici per il futuro se mancherà una reazione forte e collettiva, formulando infine sinceri complimenti e apprezzamenti ad Andrea Jelardi  del quale, ha detto: “avendone visto la data di nascita, sono rimasto colpito da come sia riuscito a vivisezionare la vita di mio nonno collocandola perfettamente in un contesto di fatti e aneddoti anche poco noti e che lui, essendo così giovane, non ha potuto vivere di persona”.

L’autore, che ad oggi ha firmato oltre venticinque saggi, ha concluso il dibattito rievocando anzitutto le tappe della sua esperienza nella redazione di Realtà Sannita iniziata nell’ormai lontano 1994 e poi spiegando le motivazioni che lo hanno indotto a scrivere questo saggio, legate a ricordi e racconti appresi in ambito familiare utilizzati come spunto per tracciare un ritratto prima di tutto umano di De Caro, poi indiscusso protagonista - come scrisse Giulio Andreotti - di una politica con la P maiuscola, ricca di ideali e prevalentemente improntata sui rapporti interpersonali e con il territorio. Non sono mancati ovviamente gli attestati di gratitudine di Andrea Jelardi a Nicola Del Basso e Antonio De Nigro, liberali di antica e salda fede che hanno voluto e supportato la nascita di questo libro, nonché i ringraziamenti ai relatori e ai moltissimi presenti in sala tra cui l’imprenditore vinicolo Domenico Ocone, l’ex Segretario della Provincia Gianclaudio Iannella e la dirigente Gabriella Gomma, la figlia del compianto sindaco Vincenzo Cardone, il direttore della Gazzetta di Benevento Alfredo Pietronigro, i giornalisti Giancristiano Desiderio, Diego De Lucia, Erica Di Santo, Enza Nunziato e gli inviati di TV7, Lab Tv e Anteprima 24.

Da San Marco dei Cavoti, comune d’origine dell’autore nonché storica roccaforte decariana, sono invece intervenuti l’onorevole Roberto Costanzo, l’ex sindaco e consigliere provinciale Francesco Cocca, il dottor Massimo Mogavero e signora, la dottoressa Giovanna Ricci figlia del liberale Nicola, la dottoressa Clementina Petroccia nonché la delegazione del Rotary Club Morcone - San Marco dei Cavoti rappresentata dal vice presidente Tommaso Paulucci, dal segretario Cosimo Callisto, dal prefetto Luisa Taiani e  dal socio Leonardo Di Stasio, mentre dalla vicina Molinara non ha fatto mancare la sua presenza il primo cittadino Giuseppe Addabbo.

SILVIA RAMPONE

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