Chi cambia la via vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova Società

Mi riferisco al caos che è stato creato a Benevento in Via Meomartini, davanti all’Ufficio postale. Prima, nonostante ci fosse la fermata dell’autobus urbano, erano stati riservati due posti per i portatori di handicap. Qualche volta venivano occupati anche da automobilisti non provvisti di tesserino, ma, in linea di massima, erano utilizzati nel modo giusto.

Ora, invece, non è (o non sarebbe) consentito alcun parcheggio per nessuno, perché è stato riservato solo alla fermata dell’autobus. Risultato? Ci sono sempre automobili parcheggiate lì, spesso e volentieri anche in doppia fila. E’ come se la gente si sentisse autorizzata a parcheggiare ovunque. Quando l’autobus si ferma, blocca tutto il traffico perché, poverino, deve sostare in mezzo alla strada.

In sostanza, i portatori di handicap o gli anziani, per venire all’ufficio postale, hanno bisogno di due persone che l’accompagnano: una che la porta all’ufficio e un’altra che deve andare a buttare la macchina da qualche parte. Com’è possibile tutto ciò? Qualche giorno fa, giuro, ho visto scendere dall’autobus un uomo abbastanza malandato, traballante sulle gambe, invalido quanto basta ed entrare nell’ufficio postale.

Forse l’autobus è rimasto l’unico modo per fermarsi il più vicino possibile. Anche il posto riservato al trasporto postale è quasi sempre occupato da altre auto estranee. Così accade spesso che gli addetti per scaricare o caricare la posta devono parcheggiare anche loro in mezzo alla strada. E tutto questo accade in un tratto di strada che “ospita” sia la polizia stradale che i carabinieri.

Per di più è una strada abbastanza trafficata perché unisce viale Mellusi con viale Atlantici. Cosa fare? Non lo so. Non sono addetta al traffico. E che dire dei pali blu e arancione? Ma questa è un’altra storia. “Larga la foglia, stretta la via, dite la vostra perché io ho detto la mia”.

ELISA FIENGO

lisafiego@gmail.com