I problemi: inquinamento e Scuola di Magistratura Società

La nostra lavascale incomincia la sua giornata lavorativa enunciando: “Miracolo a Benevento. Che fate, cavalie’, dubitate? Ve lo posso giurare. L’ho saputo da un mio parente quasi stretto che fa parte della squadra che misura l’inquinamento dell’aria urbana (lui ha un compito delicato, cioè porta ‘ncuollo per i tecnici i delicati misuratori dei numeri che danno le centraline).

Cavalie’, purtroppo noi stiamo proprio male combinati a smoggo (leggasi smog), stiamo sulla buona strada per fregare Milano e compagnia cantando che valleano (esultano) perché si credono che sono loro le città più inquinate d’Italia. Si stessero accorti, noi forse li frocoliamo ( superiamo ).

Ma com’è” ho chiesto al mio parente “ che noi di Benevento, senza neppure un fumaiolo di industrie e senza scupatori (netturbini stradini) che alzano la polvere (perché adesso si usa l’automobile che aspira la monnezza) stiamo per diventare tra le città più smoggate (inquinate) ?”.

Gelsomi’,” ha detto l’importante mio parente “ premesso che per ora stiamo ancora nella bassa classifica delle città più inquinate, forse è che non potendo primeggiare in altri siti ( siamo pieni di disoccupati, soprattutto giovani, ma non quanto come Napoli; siamo, anche come Comune, ‘nzelliati (rigonfi) di debiti con lo Stato e con le banche, ma ci superano abbondantemente tante altre città del Meridione; siamo pieni di mendicanti esteri, soprattutto di colore, che presenziano tutti i semafori, le farnacie ed i bar, ma Napoli e Caserta vanno per la maggiore...) cerchiamo di guadagnare almeno il primato nell’inquinamento...”.

Il monologo di Gelsomina e parente si arresta per l’improvvisa mancanza di ...spettatore: siamo stati a viva voce invitati da una coinquilina abitudinaria rompiscatole a controllarle l’ennesima bolletta della luce elettrica a suo dire sballata.

Quando finalmente riusciamo a liberarci dall’asfissiante interrogatorio siamo felici di cadere dalla padella nella brace, chiacchierona ma divertente, della nostra lavascale. Ritroviamo costei che canticchia, sulle note dell’antica canzonetta patriottarda Faccetta nera, “... Aspetta e spera che già l’ora si avvicina...”.

Gelsomi’,” la interrompiamo “ma com’è che hai riesumata “La piccola abissina” che liberammo dall’opprimente potere del Negus, ottenendo nel contempo l’impero in Africa Orientale?”...

Cavalie’, io canto così come mi viene senza ricordare la politica del passato. Già ci basta quella attuale di Monti che tutti si affannano ad esaltare perchè sta salvando l’Italia, anche a costo di farci arrivare ai cent’anni per mandarci in pensione e permettendo ai petrolieri di arricchirsi facendo arrivare il carburante a due euro al litro... Io canto “aspetta e spera” augurandomi che la Ministra della Giustizia faccia giustizia al Sannio, assegnando a Benevento la tanto chiacchierata Scuola di magistratura.

Intanto l’onorevole Clemente Mastella ha invitato la Severino a venire ad ascoltare all’ombra dell’arco di Traiano le nostre buone ragioni per l’avvento della scuola. Cioè a constatare la idoneità della sede proposta per ospitarla. Ad accoglierla da tutti, dicesi tutti, gli onorevoli e portaborse, ci sarà ovviamente il Presidente della Provincia.

Aniello Cimitile magnificherà i debiti contratti dalla sua amministrazione (ben cinque milioni!) per riattare la parte principale dell’ex caserma Guidoni. Della partita sarà ovviamente anche il sindaco Fausto Pepe che assicurerà all’ospite di essere pronto, ove mai i locali messi a disposizione non fossero di suo pieno gradimento, a mettere a disposizione altre strutture, ossia l’antico mausoleo dietro la chiesa di San Bartolomeo.

Sindaco,” ci vorrei dire “ badate a quello che promettete! Non vi impegolate in altre fabbriche di San Pietro, perché i lavori di ristrutturazione dei locali sono tanti e tali che, datosi che a stento economicamente vi reggete in piedi, con i nuovi debiti finireste di sicuro col fallimento del Comune.

Io vi suggerirei di lasciare perdere quello scarrupizio (disastrato) e di scegliere locali freschi di muratura. Magari state ancora a tempo a rivolgervi all’ingegnere Passarelli per suddividere nel migliore dei modi, ad uso e consumo dei magistrati, il palazzo in (ri)costruzione. I giudici sarebbero felici di respirare l’aria salubre dei “giardinetti” e di ammirare lo stupendo panorama della Vallata del Sabato. Voi che ne dite, cavalie’?”.

Direi innanzitutto che al Ministro Severino piaceranno senza dubbio i locali messi a disposizione dalla Provincia. Concordo poi con te di scegliere eventualmente locali di nuova costruzione, perché i costi per la ristrutturazione di vecchi stabili sono imprevedibili...”.

Cavalie’, e quando viene la Severino a fare il sopralluogo a Benevento?...Ma secondo me non viene per non fare pigliare collera a quelli di Catanzaro che non si sono dati per vinti e vogliono loro la Scuola.

Finirà, come credo, tutto a tarallucci e vino. Cioè la Ministressa dividerà la torta scolastica tra Benevento e Catanzaro. Ce ne usciremo con un pareggio (meglio di una disfatta alla quale siamo da sempre abbonati: vedi l’autostrada, vedi la Fiat...).

Allora non ci sarà più bisogno dell’ex caserma Guidoni (basterà un semplice quartino ) che la Provincia se lo può pure vendere, anche perché il governo ha deciso di farle fare la cura dimagrante, riducendo i numeri degli eletti che saranno scelti dai rappresentanti degli enti comunali: Meno male, così ci risparmiamo di andare a votare . Ci resta da eleggere solo il consiglio comunale. A mano che a Monti non ci viene in mente di applicare la stessa norma scelta per la Provincia per i Comuni capoluoghi di Provincia. E poi dice che il popolo è sovrano!

Dio non voglia! Cavalie’, ve l’immaginate i rappresentanti dei comuni sanniti, magari associandosi tra loro, che tipo particolare di Sindaco sarebbero capaci di mandare a Palazzo Mosti?

Cavalie’, io lo so che cosa vi passa per la testa! State pensando: da chiunque siano eletti sempre sindaci sono ( con tanti oregi e qualche (?) difetto...”.

CLEMENTE CASSESE

 

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