Che notte di streghe!.. pur con la crisi. Festa sia anche per la Provincia salva Società

“Gelsomi’, finalmente sei tornata! In quale mare ti sei fatta così nera come un “tizzone”?”.

“Cavalie’, mi sono affittato un bell’appartamento vicino Pescara: un appartamento vista mare...”.

“Gelsomi’, consentimi la battuta: “Ahè, ‘a pezzentaglia vò’o sfogo!... E quanto ti è costato il fitto della casa vicino al mare?”.

“Per la verità l’alloggio era un po’ lontano dal mare... Però riuscivo a vederlo bene, quando non c’era foschia, dalla collina dove “abitavo”. Ce ne andavamo ogni mattino alla spiaggia libera dove mio marito piantava l’ombrellone. E lì facevamo casa e bottega, a mezzogiorno ci mangiavamo la frittata di maccheroni che avevo preparata a casa, e spesso anche i “cocozzielli alla scapece” o le melanzane “ a fungetiello” nonché la percoca affogata nel vino. Poi, quando il sole calava, dopo l’ultimo bagno, il mio consorte mi portava a “decustare” il gelato. Ce lo pigliavamo “assettati” a tavolino da Camplona. Lo conoscete Camplona di fronte a Berardo? E’ il meglio gelatiere di Pescara... Ah, voi il gelato non ve lo prendete a tavolino?! Non ditemi che per risparmiare vi “accattate il coppetto!...”.

Alzando gli occhi al cielo, non raccogliamo ...l’offesa. “Gelsomi’, mo’ capisco perché sei stata tanto tempo tra mare e Camplona!...”.

“Effettivamente, cavalie’, io lì stavo “’nzino all’angelo”. Intanto sono tornata per portare i miei nipotini a godere la “notte delle streghe” perché la madre non ce li voleva portare per via che tiene la “capa avotata”, datosi l’aumento della spesa e mo’ ci deve pagare la Tarsu e pure la rata dell’Imu... E così sono andata a ritirare i ragazzini che mi sono dovuta sentire i “limbrotti” della madre che non ce la faceva più a tenere i figlioletti che “chiagnevano” perché non volevano perdersi neppure un’ora di spettacolo... Mamma, quanta gente è “scarrupata” a Benevento!... “Ragazzi non correte!” raccomandavo ai ragazzini!”. Ma quelli col cacchio che sentivano. E, poi, si sono messi a prendere a calci le bottiglie che la gente è stata costretta a depositare vicino alle “campane” piene fino all’orlo. Le bottiglie “roscioliavano” per le vie, “cauciate” dai miei nipotini nonché dai forestieri che credendo che fosse un gioco si sono messi pure loro a fare i calciatori...

Qualche malalingua ha detto: “Ma quale gioco!? Le bottiglie non vengono raccolte dagli addetti perché il Comune non li paga”. E non finisce qui. Addirittura c’è chi si piglia “la pizzicata” sul sindaco Fausto Pepe e compagni dicendo che i debiti sono tanti che non si possono “accattare” neppure la vernice per ritinteggiare le zebre pedonali...”.

“Gelsomi’, non dare credito a queste dicerie. Figurarsi se il Comune in tali ristrettezze si metteva a sciupare tanti soldi per la notte delle streghe!”.

“Cavalie’, avete proprio ragione! Anche perché c’era poco da festeggiare datosi che la Provincia è grave (con tanti saluti a Giuseppe Garibaldi che la volle!).

Anche se un “equipe” capeggiata dal Presidente Cimitile sta facendo il diavolo a quattro per salvarla. Tutta la deputazione politica, anche se con qualche ritardo, si batte per scongiurare di farla diventare un paesello di questa e quella provincia vicina. Qualche raggio di sole filtra dalle nuvole della proposta del governo Monti: il consiglio regionale da Villa dei Papi proclama: la Campania continuerà ad avere cinque province: NAPOLI, Salerno, Caserta, Avellino e Benevento...”.

Sarà festa grande. Tutti i gonfaloni dei vecchi comuni del nostro Sannio e di quelli “nuovi” che si aggregheranno sfileranno per una trionfale giornata...degli stregoni.

L’ingegnere Aniello Cimitile riceverà gli ospiti. Tra questi brillerà in spirito il dittatore Giuseppe Garibaldi impersonato dalla pronipote. La folla delle grandi occasioni sfilerà per la città. Dinanzi a tutti (in effigie) gli artefici della “liberazione” dal potere papalino: Salvatore Rampone, Giuseppe De Marco...ed i suoi “cacciatori irpini”. La folla soverchierà col suo canto corale la banda che suonerà come una diana: FRATELLI d’ITALIA.

Viva Benevento, per sempre Provincia!

CLEMENTE CASSESE 

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