Anche il vintage torna di moda Società

Spesso non si sa di possederlo, nascosto nel fondo di un armadio, ricordo di gioventù o sottovalutata eredità di mamme e nonne; invece lui è lì, un probabile oggetto di culto che spesso ha un valore. Ora il vintage è tornato di moda e si moltiplicano i negozi, le fiere ed i mercatini che hanno puntato sul business della compravendita del vintage, anche online. 

Così è partita la caccia ad abbigliamento di ogni genere oltre ad accessori come borse, scarpe, cinture e perfino bijoux, mentre molti hanno giustamente deciso di cavalcare l’onda cogliendo l’occasione per generare qualche introito in più.

Ma come si fa a distinguere qualcosa di vecchio da qualcosa di vintage (e quindi di moda e/o di valore)? Sicuramente l’oggetto in questione deve avere almeno venti anni, essere in buone condizioni, prodotto con ottimi materiali e, possibilmente, firmato da un marchio prestigioso oppure adatto a rappresentare o ricordare un periodo culturale o un fenomeno di costume.

Inoltre il vintage ha le sue regole, mai vestirsi totalmente con oggetti provenienti dal passato, meglio scegliere un solo pezzo da integrare con il resto che deve invece avere uno stile attuale. Molto gettonati i capi degli anni 60 e 70, vestiti con la vita alta e la gonna a ruota, le borse in coccodrillo o in serpente e gli orecchini con le perle. E per chi non ha voglia di rovistare nell’armadio della nonna (o anche per chi non ha voglia di fare di necessità virtù), ci sono sempre le nuove collezioni che spesso ripropongono capi che si ispirano al passato perché, si sa, prima o poi torna tutto di moda.

RENATA DEL PRETE 

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