Arriva dalla Cina il nuovo virus influenzale Società

Parlarne a fine aprile, quando l’attività influenzale in Italia ha un’incidenza pari a 1,06 casi per mille assistiti, potrebbe sembrare una stravaganza, in accordo anche con quanto sta avvenendo nel resto d’Europa, in base ai dati divulgati dall’Ecdc (European Center for Disease Control) che indicano livelli tornati sotto la soglia epidemica. Per quanto concerne le analisi virologiche, tra i campioni analizzati positivi al virus dell’influenza, la proporzione tra i virus di tipo A e B è rispettivamente 47 per cento e 53 per cento, mentre tra i virus di tipo A, la percentuale di A(H1)pmd09 si è stabilizzata intorno al 60 per cento ormai da diverse settimane.

Fin qui sembrerebbe essere il tutto sol più d’interesse di riviste per addetti ai lavori e non del grosso pubblico, invece quanto segnalato poche settimane or sono all’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) da parte del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive cinese lascia pensare sull’opportunità o no di vaccinarsi quando scatterà da noi la consueta campagna antinfluenzale d’inizio autunno per la stagione 2013-2014. Ciò, ovvio, senza voler fare inutili allarmismi, ma ricordiamo che la prevenzione, soprattutto nei soggetti a rischio, è stata da sempre l’arma migliore per evitare guai maggiori.

Dopo che il 31 marzo tre casi di una nuova influenza A(H7N9) venivano segnalati in Cina, il 17 aprile la Commissione nazionale per la salute cinese ha notificato all’Oms 19 casi addizionali di infezione, confermata tramite analisi di laboratorio, da virus dell’influenza aviaria A(H7N9). Di questi, nove riguardano residenti della provincia dello Zhejiang, sette della municipalità di Shanghai e tre della provincia dello Jiangsu. Tre pazienti sono deceduti. Ad oggi, in totale, la Cina ha diagnosticato tramite analisi di laboratorio, 82 casi di infezione umana da virus dell’influenza aviaria A(H7N9), di cui 17 fatali.

Oltre mille soggetti entrati in contatto stretto con i casi confermati sono sottoposti a sorveglianza sanitaria. Le indagini sulle possibili fonti di infezione e sulle riserve naturali del virus sono in corso. Finché la fonte di infezione non sarà stata identificata è da attendersi la comparsa di ulteriori casi di infezione in Cina dovuti a questo virus. Al momento non c’è prova di trasmissione interumana in atto. L’Oms non consiglia screening speciali ai punti di ingresso frontalieri né raccomanda l’adozione di misure di restrizione ai viaggi o ai commerci in relazione a questo evento.

Le domande più frequenti su questo argomento messe a disposizione dall’Organizzazione mondiale della Sanità possono essere consultate alla pagina: http:/www.who.int/influenza/human_animal_interface/faq_H7N9/en/index.html (in inglese).

GIANCARLO SCARAMUZZO

giancarloscaramuzzo@libero.it    

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