Un aeroporto turistico per il Sannio In primo piano

Librarsi nel cielo come farfalle, lasciarsi trasportare dalle correnti in quota come gabbiani alla ricerca di libertà sono emozioni impagabili per chi affronta l'ebbrezza del volo e ne resta affascinato decidendo così di abbracciare tutte le peculiarità di quella che esplode nel petto come una vera e propria passione: la voglia sconfinata di volare, uno dei più grandi sogni dell'uomo fin dalla notte dei tempi.

Nel capoluogo sannita, ma ad un tiro di schioppo dal caotico agglomerato urbano, in uno spazio aperto, grandissimo e very green (tripudio per i polmoni che “fanno la ola”), troviamo l'Aero Club Benevento “Gen. Nicola Collarile” (Ae.C.B. è il suo acronimo, ndr), ovvero, l'aviosuperficie di contrada Olivola.

A farmi da Cicerone, in uno di quei torridi pomeriggi che ti invogliano a scappare dalla città, è il dott. Luigi Maria Pilla, pediatra neonatologo nella vita di tutti i giorni, ma grande appassionato ed esperto di volo nel tempo libero.

Una passione, la sua, scoperta per caso nel 1992 all'età di 43 anni, durante una vacanza negli Stati Uniti fatta con la moglie, la dott.ssa Antonia Galluccio.

Volando nel Gran Canyon mi accorsi che mentre gli altri passeggeri stavano male io mi sentivo meravigliosamente bene e quindi pensai 'forse sono nato per volare'. Tornato a Benevento, quello stesso anno conobbi il colonnello dell'aeronautica Nino De Filippo (originario di Casalduni e residente a Roma), che intravide la possibilità di ripristinare questo campo ed adibirlo al volo”.

Ripristinare, appunto, perchè si era passati dalle stelle alle stalle... non solo in senso figurato.

UN PO' DI STORIA

A partire dagli anni '20 del secolo scorso, infatti -“in contrada Olivola nell'agro di Benevento” - fu dapprima istituito un importante aeroporto di tappa, uno scalo intermedio fra Roma e Brindisi per gli aeroplani che qui facevano sosta sia per il rifornimento che per far riparare eventuali guasti, quindi si arrivò ai fasti degli anni '40, quando divenne un rilevante aeroporto militare durante la 2ª Guerra Mondiale, quale base operativa per i caccia del regime e della Luftwaffe. E, sempre sullo stesso aeroporto, ebbe sede anche la Società Aeronautica Sannita, che in seguito fu assorbita dalla Aermacchi, una florida azienda metalmeccanica, la quale arrivò a contare oltre 250 maestranze a Benevento impegnate nella costruzione di pezzi d’aereo e nelle riparazioni e revisioni dei famosi caccia Aermacchi 202 e 205 (all'epoca modernissimi aerei a carrello retrattile), nonché dei prestigiosi Savoia Marchetti SM79 Sparviero; poi, conclusa la guerra, pian piano subentrarono l'incuria e l'oblio... e quell'immensa area, in seguito a varie peripezie, divenne un pascolo più o meno autorizzato per lungo tempo. Attualmente - spiega il dottore Pilla - la gestione è affidata alla signora Anna Accetto, presidente dell'Ae.C.B., pilota di aeroplano e moglie del nostro istruttore di volo, il colonnello dell'esercito Venanzio Rapolla. Questa associazione nata nel 1992 con la denominazione di Club Aereo Benevento è divenuta Aero Club Federato nel 2004 e nel medesimo anno c'è stata l'intitolazione al Generale Nicola Collarile, illustre beneventano eroe dei due conflitti mondiali”.

ATTIVITA' PRATICATE

Con i suoi 42 ettari di superficie, un hangar molto ben tenuto ed organizzato, provvisto di elicottero, autogiro, una serie di aeroplani ed un deltaplano, l'Ae.C.B. rappresenta un centro autorevole e qualificato per tutta l'Italia meridionale. Giovani provenienti dal Molise, dalla Calabria, dalla Puglia e dalla Basilicata vengono a formarsi nella scuola di Benevento. Il colonnello Rapolla, difatti, ha “messo le ali” a intere generazioni di piloti e lui stesso afferma: “L'attività di volo di per sé è sicurissima, anzi è più sicuro andare per aria che per terra”. Diverse sono le specialità che permettono di conseguire l'attestato di volo da diporto sportivo (VDS): deltaplano e paracadute da pendio, volo libero (aeromobili senza motore), volo a motore e ultimamente è stato attivato anche il corso di elicotterista. Le iscrizioni sono aperte tutto l'anno ed è possibile fare richiesta già all'età di 16 anni, da sottolineare che per gli adolescenti sono previsti sconti. L'addestramento si suddivide in una parte teorica ed una pratica: 32 le ore di teoria suddivise in materie quali aerotecnica, meteorologia, sicurezza volo, circolazione e procedure; 16 le ore di pratica ed ogni lezione dura mediamente 50 minuti “se poi un allievo necessita di ulteriore addestramento - chiarisce Rapolla - lo si fa tranquillamente”. Gli esami si sostengono in sede e per vagliare i corsisti l'Aero Club d'Italia nomina degli ispettori al di fuori della scuola beneventana. “Qui - continua il colonnello - o si è promossi o si è bocciati e non ci sono aiuti di sorta”. E una volta conseguito l'attestato che si fa? “Chi vuole può continuare ad allenarsi all'aeroporto di contrada Olivola - chiosa Venanzio Rapolla - però ci si deve associare perchè i mezzi sono dell'Ae.C.B.”. Il costo è di 250 euro l'anno.

LA CROCIERA AEREA DI BALBO

Ci stiamo preparando alle celebrazioni per gli 80 anni della Trasvolata degli Atlantici (guidata dal giovane generale Italo Balbo nel 1933, ndr)”, annuncia il dottore Pilla. “Intanto, siamo già volati a Galatina dove ci sono dei reparti specializzati nel restyling degli aerei antichi e difatti proprio lì è stato restaurato alcuni anni fa uno degli aerei che partecipò alla Trasvolata. E' stato recuperato dal Brasile ed ora si trova al Museo Storico di Vigna di Valle, però tutta la documentazione sul restauro è stata ben catalogata e conservata, quindi, abbiamo invitato gli specialisti di Galatina a venire qui da noi per le celebrazioni, perchè stiamo pensando ad una mostra, intanto costruiremo un simulacro, poiché far arrivare l'originale dal Lazio ci costerebbe troppo e poi non credo neppure che spostarlo sia così facile. Come tutti sanno, inoltre, verrà scoperta una targa sul Viale degli Atlantici (chiamato così in virtù del fatto che la formazione di Balbo sorvolò il nostro bel viale, ndr). La cerimonia durerà 5 giorni, dal 26 al 30 settembre, e stiamo lavorando con entusiasmo al programma per questo evento che si svolgerà in parte presso la Scuola Allievi Carabinieri di Benevento ed in parte sulla nostra aviosuperficie. In quest'area verrà una grande tendostruttura e sarà possibile anche assistere a veri e propri caroselli aerei, grazie a piloti specializzati in volo acrobatico, insomma... se ne vedranno delle belle!”.

UNA VERA ECCELLENZA SANNITA

L'aviosuperficie di contrada Olivola è un demanio dello Stato, quindi posta sotto l'egida del Ministero delle Finanze e data in comodato d'uso all'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile), ma è soprattutto una vera eccellenza del panorama sannita con riverberi lusinghieri sul piano nazionale, per di più, è l'unico punto atterrabile tra Campobasso, Avellino e Benevento. Questa zona aeroportuale viene sostenuta con grande amore e non poche difficoltà dai soci dell'Ae.C.B., quindi niente appoggi dagli Enti locali o fiumi di denaro pubblico come invece è stato ad esempio per alcuni progetti - cosiddette “eccellenze” - dal ritorno economico veramente ridicolo. Il turismo aereo che con la bella stagione si intensifica e interessa prepotentemente quest'area è reale: tedeschi, francesi, svizzeri, austriaci, danesi fanno tappa a Benevento per poi proseguire in Sicilia, in Puglia e via discorrendo. Però non si riesce a trattenerli come si vorrebbe per far scoprire loro il nostro bellissimo Sannio, perchè manca il carburante, un piazzale adeguato per ospitarli e poi ci sarebbe la necessità di una base della forestale o della protezione civile. Potenziando questa zona - e con una spesa irrisoria - si potrebbe puntare sull'aeroporto turistico che è fattibile su un'aviosuperficie, che tra l'altro già esiste. I turisti a bordo del loro bell'aeroplanino già ci vengono qui, non è fantascienza, oltre a ciò si abbatterebbero i costi di gestione che implica un aeroporto o un eliporto come quello che “alla modica cifra di 5 milioni di euro” si voleva realizzare, ex novo e con fondi europei, nel Sannio. Quel progetto per svariati motivi è rimasto lettera morta (troppo faraonico, troppo irrealizzabile, si parlava addirittura di tagliare una montagna...), invece, a contrada Olivola c'è una realtà viva e vegeta che con pochi e mirati investimenti darebbe ossigeno alla città portando notevoli vantaggi in termini di visibilità, indotto economico, prestigio. I nostri politici, però, forse non l'hanno ancora capito. Toc toc: se avete a cuore il territorio palesatevi, si tratta di una fattiva idea di sviluppo!

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

Nella foto in alto, da sinistra, Vincenzo Caporaso, Luigi Pilla, Leocrizia Mazzeo, Venanzio Rapolla, Antonio Gisi, Alessandro D'Oro

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