A Benevento in quel Duomo dove fu ordinato sacerdote Chiesa Cattolica

E’ mattino presto, sono appena passate le 7 a Benevento ma già, davanti al Duomo, si allunga sottile, silenziosa ed ordinata, la fila dei devoti che non vogliono distaccarsi dal frate sannita, icona salvifica amata e riverita. Sono in tanti, anziani, famiglie e giovani, che attendono di entrare in Basilica senza tradire fatica o impazienza, sostenuti dalla volontà, dalla fede e dal desiderio di poter essere vicini a San Pio, sostegno e conforto per affrontare qualsiasi fatica.

Questa forza mistica, alimentata da una devozione unica, è sottolineata dall’atmosfera inconsueta e da una temperatura anomala, per quell’ora e per il mese di febbraio. La pioggia prevista non si è manifestata, se non quando Padre Pio lascia Benevento, avviandosi a raggiungere la tappa successiva, prevista a Foggia, prima di tornare a San Giovanni Rotondo.

L’aria tiepida e calma genera una cappa protettiva, attorno agli uomini e alle donne che si preparano all’arrivo del Santo. La serena trepidazione si avverte anche all’interno della Cattedrale, dove in tantissimi si raccolgono in preghiera nell’attesa del momento in cui la gioiosa deferenza, che attanaglia i presenti, potrà liberarsi manifestando i sentimenti e le suggestioni, per ognuno diverse ma uguali nel segno della fede.

L’accoglienza e l’organizzazione sono impeccabili, dimostrando la capacità della Diocesi beneventana, dei volontari e delle forze dell’ordine di saper gestire in modo ordinato, efficiente e rispettoso un’affluenza di persone oltre le attese, capace normalmente di mettere in difficoltà qualsiasi macchina organizzativa, anche la più rodata.

Questo a dimostrazione che gli uomini delle nostre terre, come testimonia la stessa esperienza umana e spirituale di Padre Pio, possono essere capaci di assumersi compiti che da principio sembrano davvero impegnativi e velleitari, affrontandoli in maniera coordinata ed efficace.

L’attesa stranamente non crea alcuna ansia e l’incredibile silenzio contemplativo, quasi irreale considerando la folla immensa, è il sintomo evidente dell’affetto, dell’amore e del rispetto che Padre Pio è capace di infondere, in vita come adesso. Le campane danno il segnale e subito tutto si illumina. Nei tempi previsti il Santo arriva dalla sua Pietrelcina e la preghiera dei fedeli si interrompe, per lasciare posto alla riflessione ed al trepidante momento in cui San Pio varcherà il portone di bronzo della Basilica del Duomo. Alla vista delle spoglie il silenzio è rotto da un applauso spontaneo e liberatorio, in cui tutti si sentono vicini nell’acclamare un così grande portatore di fede.

L’Arcivescovo Andrea Mugione, le autorità religiose, istituzionali e militari sono presenti, tutti insieme, per rendere omaggio a questa figura spirituale così alta e rappresentativa.

Una sensazione benefica e avvolgente sembra impadronirsi dello spazio sacro che celebra il Santo. Una coltre protettiva si espande, infondendo la consapevolezza della presenza di una incombente e profonda santità, che l’Arcivescovo di Benevento registra e definisce in modo chiaro nella sua toccante omelia. “La santità - osserva - è una vocazione per tutti, un traguardo. I Santi non sono uomini straordinari perché se fossero straordinari sarebbero irraggiungibili. E’ Dio che li rende tali” . Il Santo - continua sua eminenza Mugione - è colui che è capace di liberarsi dal suo IO, riempiendolo del dono della fede, così da rivolgersi ai poveri e agli afflitti, purificandosi da ogni forma di egoismo, attraverso il dono totale di sé ….. è questa l’unica strada per cambiare l’umanità”.  Prima di lasciare il sagrato si manifesta istintivamente nella folla il desiderio di mandare un saluto al frate di Pietrelcina, lanciandosi in un ultimo applauso scrosciante che scioglie l’emozione, mandando in lacrime molti dei presenti. Suggestivo ed emozionante il gesto di una bambina, che all’uscita ha voluto abbracciare il feretro del Santo, come un padre fraterno che si allontana lasciando nei suoi figlioli la certezza che non rimarranno mai soli, trasmettendo ogni giorno la sua vicinanza spirituale, solida roccia di fede per tutti i credenti.

LUIGI RUBINO

Foto Arcidiocesi di Benevento

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