Auspicato il ritorno alla famiglia Chiesa Cattolica

Si è concluso in questi giorni il 29° Convegno pastorale della Chiesa beneventana sul tema: “Dalla sfida alla proposta. Parrocchia: obiettivo famiglia”. Sacerdoti e laici radunati per tre giorni, dal 10 al 12 giugno, per individuare le strategie pastorali capaci di mettere al centro la famiglia nell’impegno di ogni singola comunità parrocchiale.

Dopo il canto del “Veni Creator” l’introduzione di mons. Abramo Martignetti vicario episcopale per la pastorale è seguita la relazione di don Sergio Nicolli già direttore dell’ufficio nazionale per la pastorale familiare ed ora parroco nella diocesi di Trento. Con don Nicolli hanno preso la parola i coniugi Luciana e Umberto Parigi responsabili del servizio famiglia della regione ecclesiastica Basilicata.

Particolarmente interessanti i laboratori di studio su famiglia e situazioni difficili e irregolari, educazione all’amore, battesimo, impegno nella comunità e accoglienza delle povertà, le relazioni conclusive dei gruppi di studio e le conclusioni dell’arcivescovo Andrea Mugione.

Nei giorni 26 e 27 giugno i responsabili diocesani dei diversi uffici si riuniranno per delineare il programma del nuovo anno pastorale che avrà inizio il 21 settembre con una solenne Celebrazione eucaristica in Cattedrale.

Tutti sappiamo che nido dell’uomo è la famiglia, santuario dell’amore e della vita in cui Dio perpetua la sua azione creatrice attraverso l’opera degli sposi.

Il rinnovamento della Chiesa passa anche attraverso la valorizzazione della famiglia. Da oggetto la famiglia diventa soggetto di evangelizzazione. Nell’ora dello sbando occorre restituire fiducia alla famiglia perché i figli e la comunità abbiano futuro.

C’è crisi di famiglia e insieme nostalgia di famiglia. La malattia del secolo è la bulimia spirituale.

Mai come oggi il mondo ha avuto tanta fame di consolazione. L’uomo, essere sociale, si sente solo. Per colmare questa solitudine ricorre a due soluzioni distruttrici: l’edonismo o l’esoterismo.

Urge una cordiale sinergia tra le agenzie educative ma la missione educativa è compito primario della famiglia. Giovanni Paolo II ha scritto in “Familiaris Consortio” n. 4 che la vita di famiglia “rappresenta la più concreta ed efficace pedagogia per l’inserimento attivo, responsabile e fecondo dei figli nel più ampio orizzonte della società.

I valori capaci di sostenere la società civile, trovano la loro sorgente ed il proprio percorso formativo nell’esperienza famigliare: il prendersi cura, la gratuità, la solidarietà. La famiglia è scuola dei valori ma anche scuola che educa alla fede e alla vita ecclesiale. Anche l’educazione sessuale ed affettiva appartiene alla delicata missione della famiglia. Troppe deleghe in bianco hanno generato disorientamento.

La famiglia rimane la prima comunità educante e la risorsa più preziosa per la Comunità. Senz’amore non c’è salvezza. Senza relazione non c’è comunità. Senza gioia di stare insieme non s’incontra il Risorto.

La famiglia è dunque la “via della Chiesa”. Bisogna valorizzare nelle parrocchie le tappe che segnano il cammino della famiglia passando da una “pastorale di conservazione” ad una “pastorale missionaria”. Molti battezzati vivono ormai lontani dalla Chiesa e forse dalla fede. Preparazione al matrimonio, attesa e nascita dei figli e richiesta del cammino di catechesi per i figli, costituiscono eventi relazionali molto importanti affinché gli sposi tornino a “diventar Vangelo” e la famiglia si manifesti al mondo come “agenzia periferica della Santissima Trinità”.

PASQUALE MARIA MAINOLFI

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