Antonio Scurati racconta il suo libro Cultura

Antonio Scurati è stato finalista al Premio Strega 2014 ed ha effettuato, in Benevento, una doppia presentazione del suo ultimo capolavoro letterario “Il padre infedele” con cui ha partecipato all’ultima edizione del Premio. Scurati, ha incontrato a Palazzo Paolo V i beneventani e poi gli studenti dei licei al Teatro Massimo. Ecco cosa ci racconta del suo ultimo libro.

Scurati, perché questa doppia presentazione?

Sono stato invitato dalla Amica della Domenica, ovvero la prof.ssa Maria Cristina Donnarumma, e dalla prof.ssa Elsa Maria Catapano, presidente dell’associazione culturale Dante Alighieri. Eccole il motivo di questa duplice presentazione. Peraltro, la città di Benevento è da diversi anni ormai luogo privilegiato degli affezionati al Premio letterario Strega. Qui, ho conosciuto anche rappresentanti della ditta Alberti, tra cui Alberto Foschini.

Perché la prof.ssa Donnarumma è Amica della Domenica, cosa significa?

Gli Amici della Domenica sono deputati dalla Fondazione Bellocci a decidere del cammino di uno scrittore verso il Ninfeo di Villa Giulia in Roma dove il Premio Strega giunge al capolinea.

Lei è paragonabile a degli sportivi definiti eterni secondi, perché sfiora sempre il primo posto del podio?

Forse per un singolare destino sono definito l’eterno secondo, sfioro il podio, lo sto quasi per toccare, poi per un soffio lo perdo.

Però, i suoi libri hanno successo?

Finiscono per esser letti da moltissimi appassionati, contengono storie che appassionano il lettore. Chi li inizia a leggere, d’un sol fiato, li porta a termine.

Veniamo al titolo del libro, perché “Il padre infedele”?

Perché narro le vicende di cui è artefice proprio un padre infedele, Glauco Revelli, protagonista principale del romanzo.

Ma chi è nel romanzo Glauco Revelli, oltre ad essere il padre infedele?

È uno chef; è laureato in filosofia; decide di cambiare tipo di vita a seguito della visione di uno spot televisivo, per intenderci tipo quel flash di vita familiare del Mulino Bianco. Dove prevalgono gli aspetti positivi di una famiglia felice, quindi sorrisi, serenità e quant’altro.

Glauco è infedele, perché?

Viene abbandonato sessualmente dalla moglie e si rifugia in situazioni predatorie vere, fantasiose, a volte persino irreali.

Quindi, Glauco è uno sconfitto; è questo il messaggio negativo che fuoriesce dal testo?

Direi di no! Perché il protagonista riesce a rendere spettacolare il mondo malgrado aspetti demolitori che si evincono nell’opera.

E dei continui tradimenti del protagonista, cosa può dirci?

I tradimenti fanno scattare sempre quel certo senso di colpa. Lasciano trasparire, senz’altro in lui, quell’inevitabile certo senso di colpa, insomma gli lasciano tanti scrupoli.

Quindi, che tipo di romanzo ha proposto al grande pubblico dei lettori del Premio Strega?

Il padre infedele è un romanzo in cui prevalgono talvolta gli aspetti postivi e altre volte quelli negativi della globalizzazione, dell’effetto persuasivo della pubblicità e dell’evoluzione dei rapporti familiari.

E quale modello di famiglia si evince dalle pagine del romanzo?

Nuovi modelli di famiglie, nelle quali i rapporti, tra i componenti di esse, non sono più quelli tradizionali, non sono più quelli del passato a cui eravamo abituati ad osservare in particolare mi riferisco al ruolo della donna, della mamma considerata l’angelo del focolare, bensì era la prigioniera numero uno della casa.

E della città di Benevento, cosa può dirci?

Vengo sempre volentieri in questa città storica, considerata anche città del torrone e del liquore Strega nonché del Premio che, nonostante il passare degli anni, conservano tutti un immutato fascino per le rispettive caratteristiche inimitabili, merceologiche e letterarie.

ANTONIO FLORIO

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