Cultura - Cultura popolare tradizionale nell’ultima fatica di Falato

Cultura popolare tradizionale nell’ultima fatica di Falato Cultura

Dinanzi ad un foltissimo pubblico, il chiarissimo professore Giovanni Polara, ordinario di letteratura latina nella Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Napoli, ha svolto un'ampia e dotta relazione sul significato ed il valore dell'opera, risalendo alle origini della favola, del proverbio, dell'indovinello, ecc. e mettendo in risalto con numerosi puntuali riferimenti come questi generi, sostanzialmente popolari o quanto meno popolareschi abbiano trovato sublimazione nelle opere dei grandi autori di tutte le epoche.

Naturalmente la parte più cospicua di questo immenso patrimonio di tradizioni popolari resta quella affidata alla trasmissione orale di generazione in generazione, che é poi anche la più genuina, autentica espressione dell'animo popolare perché affonda le radici nell' humus indigeno dei singoli territori e perciò è varia e diversa da paese a paese.

Purtroppo la trasmissione orale tende a scomparire (e forse si è già interrotta) sopraffatta dall'invasione dei mass media della tecnologia avanzata che va sempre più globalizzando e unificando usi e costumi e, quindi. la stessa mentalità della popolazione mondiale. Ecco perché se le singole comunità, soprattutto quelle dei piccoli centri, vogliono conservare almeno la memoria della loro originale identità, non possono fare altro che affidare alla pagina scritta i "racconti" e le "perle" del proprio passato.

Ed è quello che ha fatto il bravissimo Silvio Falato per il suo paese natale, Guardia Sanframondi, prima che fosse troppo tardi, prima cioè che scomparissero gli ultimi depositari dell'atavica saggezza locale.

Infatti, fin dai primi anni del suo insegnamento, si è dedicato alla ricerca di favole, proverbi, indovinelli, filastrocche, canzoncine, insomma di tutto ciò che appartenesse alla cultura popolare tradizionale e che non fosse già in qualche modo conservato in opere scritte. E ha condotto la sua non facile raccolta intervistando gli ultimi "vecchi" dei suo paese, coinvolgendo nel lavoro i suoi alunni di scuola media (oggi più che maturi genitori), e trascrivendo con certosina pazienza in dialetto quanto gli veniva raccontato.

Oggi, che ha tutti i capelli bianchi, si è deciso a pubblicare il frutto della sua lunga ricerca, offrendo anche ai lettori una pregevole traduzione in lingua nazionale ed una consistente mole di note esplicative sia sul contenuto che sulla lingua dei singoli testi proposti.

L'opera "Nostalgie" del Falato, che completa quella precedente dei "Proverbi per un anno", rappresenta un nobile esempio di attaccamento alla propria terra e merita anche per questo di essere conservata nelle case di tutti i suoi concittadini come oggetto di culto da tramandare alle future generazioni.

Va da sé che il libro segnala all'attenzione (non solo degli studiosi) la qualità morale e culturale del suo Autore, che aggiunge un ulteriore pregio - ai tanti già acquisiti nel tempo alla storia di Guardia Sanframondi.

E' doveroso rivolgere un plauso anche a quanti hanno favorito la pubblicazione del libro che ha avuto il patrocinio del Comune e la collaborazione dell’OU.I.S.P. Campania e si è avvalso dei contributi della Regione Campania della Provincia di Benevento, della Confederazione Nazionale Artigianato di Benevento, della Cooperativa agricola “La Guardiense”, della “Milano Assicurazioni” di Cataldo e Razzano e della gioielleria “Remo Del Vecchio” di Guardia Sanframondi.

ANTONIO MARGHERINI

(Da Realtà Sannita n. 10 / 1.15 giugno 2002 pag. 5)