Due capolavori di Giuseppe Bezzuoli un filo diretto tra Pistoia e Benevento Cultura

Certo voi beneventani non avreste mai consentito che in TV si vedesse Carlo d’Angiò mentre uccide Manfredi di Svevia - mi dicevano a Pistoia - “ed ecco che invece la RAI, senza chiedere permessi a nessuno, ha mandato in onda in prima serata Giuliano dei Medici accoltellato nel Duomo di Firenze durante la messa, gli assassini impiccati alle finestre del Palazzo della Signoria, la folla che li sfracella, un modo perverso di gettare ombre sull’immagine della città”. Non per difendere la RAI, rispondo, ma la storia è quella e stiamo parlando di arte che, quando è vera arte, di permessi non ha bisogno, e poi Carlo d’Angiò non uccise Manfredi di sua mano, e comunque la battaglia di Benevento non può essere paragonata a una congiura come quella dei Pazzi contro Lorenzo dei Medici e suo fratello Giuliano. La discussione si accende…

Siamo nel Museo Civico della città toscana elegante e ricca di monumenti, impegnata a proporre pensiero nuovo con i suoi quattro musei e altre istituzioni culturali. Qualcuno ne approfitta per chiedermi se il capolavoro del pittore toscano Giuseppe Bezzuoli (Firenze, 1784-1855) che ritrae Manfredi ucciso si trova davvero a Benevento. Confermo precisando che l’opera è intitolata Il ritrovamento del cadavere di Manfredi di Svevia tre giorni dopo la battaglia di Benevento (Fig. 1). Ma come mai a Pistoia sapevano del grande quadro che caratterizza l’Auditorium del Museo del Sannio?

Chi ne parlava era l’attuale proprietario del bozzetto originale del quadro passato poi a Benevento! Alcuni anni fa quel bozzetto era in vendita e tentai di acquistarlo per il Museo del Sannio, senza riuscirvi. Sarebbe stato interessante affiancarlo al quadro definitivo. Osservato nella scadente fotografia in bianco e nero inviatami dal venditore, il piccolo dipinto (circa un metro di base) mostrava dettagli poi modificati dall’Artista. Sul retro della fotografia un appunto a penna riferiva che Bezzuoli, dopo avere affrescato le Imprese di Cesare nel Palazzo Pitti a Firenze, si era dedicato nell’anno 1838 a dipingere per il Conte Demidoff il grande quadro con re Manfredi partendo da quel bozzetto.

In un’altra sala del Museo Civico di Pistoia L’assassinio di Lorenzino dei Medici (Fig. 2), un altro capolavoro di Giuseppe Bezzuoli, fu l’occasione per notare un confronto questa volta possibile: per i due storici personaggi uccisi e distesi a terra di scorcio - Lorenzino (Fig. 3 immagine ribaltata) e Manfredi (Fig. 4) - Giuseppe Bezzuoli si avvalse di uno stesso modello… biondo e bello e di gentile aspetto, per dirla con Dante. Un filo diretto tra Pistoia e Benevento, a saperlo utilizzare.

ELIO GALASSO 

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