L'importanza della lettura, oggi più che mai Cultura

Quando si parla di libri ci viene subito in mente la prestigiosa rassegna del Premio Strega che quest’anno, giunta alla sua 71esima edizione, si svolgerà il 22 maggio presso il Teatro Massimo. In quella occasione potremo quindi conoscere i dodici autori giunti in finale. Un invito, quindi, alla lettura? Aumenteranno gli acquirenti di libri convinti che leggere non è solo arricchimento culturale ma anche un modo intelligente di trascorrere il tempo libero?

Eppure l’Italia è uno dei Paesi nel quale si legge di meno. La patria di artisti e letterati ha abbandonato questa pratica per dedicarsi ad altre occupazioni pseudoculturali, sportive, ludiche o a internet nel suo uso peggiore, ossia quando richiede spreco di tempo e poco esercizio di adeguate competenze.

Ma si sa! Gli Italiani hanno troppi impegni, vanno sempre di corsa, non comprano  più quotidiani ma tutt’al più giornali sportivi o di gossip che richiedono uno scarso sforzo di concentrazione. Si scorrono rapidamente notiziari online, qualche fugace commento tra un attività e l’altra e qualche battuta con l’amico che non poggia su alcuna sostanziale riflessione o conoscenza.

Sono finiti i tempi in cui la lettura del quotidiano era un’abitudine  nella quale rifugiarsi in un determinato momento della giornata. Sono finiti i tempi in cui si chiedeva all’amico o all’amica: “Qual è l’ultimo libro che hai letto? Come l’hai trovato? Me lo presti? ”.

E lo scambiarsi dei libri era un rituale che procurava piacere ed era un modo per scambiarsi idee, per socializzare…

Si è perso il gusto di sfogliare il libro cartaceo, di servirsi del segnalibro personalizzato (una cartolina, una fotografia, un foglio di appunti, una pubblicità…); di sentire il profumo della carta mentre si sfogliano le pagine; di portare il libro con sé ed aprirlo nel primo momento libero. E quante volte le storie che leggevamo ci facevano sognare, e per coloro che amavano i saggi o la storia era un modo per capire, per confrontarsi con la realtà e costruirsi una opinione personale.

Era il libro da leggere sotto l’ombrellone, durante le vacanze di Natale,

o la sera prima di addormentarsi privilegiandolo alla cattiva televisione. Portare con noi un libro ci faceva sentire ricchi interiormente, ci faceva sentire in compagnia ed era un mondo nel quale rifugiarsi quando tutto ciò che ci circondava ci sembrava ingiusto, sbagliato, corrotto, non condivisibile. Tra l’altro come un buon compagno di viaggio il libro parla solo quando noi lo vogliamo, altrimenti tace.

Ma vogliamo anche soffermarci sull’importanza didattica e culturale della lettura? Dell’insegnamento che possiamo ricevere dal punto di vista didattico, formale ed espressivo? 

E a questo punto, ahimè, bisogna ancora una volta soffermarsi sull’insegnamento scolastico. I docenti dovrebbero appassionare gli studenti alla lettura, farne capire l’importanza  e la bellezza. I giovani di oggi non sono abituati ad ascoltare i propri sentimenti, a rimanere soli con sé stessi e a riflettere.

Bevono le informazioni così come la televisione non percependone gli insegnamenti per  la comprensione della realtà.

I sentimenti vanno educati, va ripreso l’aspetto umanistico che contraddistingue la nostra identità ed è il presupposto per la realizzazione del nostro sé e per la gratificazione personale.

Quanti docenti a fine anno scolastico impongono ai propri allievi di leggere un libro, ma non dicono come farlo? E’ importante dare delle indicazioni: leggere la biografia  dell’autore, capire quanto c’è di autobiografico nel libro, le finalità di quanto scritto, l’importanza di sottolineare quelle parti che colpiscono l’attenzione e su cui riflettere, appuntarsi le pagine alle quali ritornare per un approfondimento o per qualche personale considerazione…

Insomma ci sono molti suggerimenti da dare ma va aggiunto che  il più delle volte i docenti dimenticano all’inizio del seguente anno scolastico di soffermarsi sui libri letti dai propri studenti tralasciando che la lettura deve diventare un’abitudine e non un esercizio sporadico.

La lettura aiuta a crescere, a entrare in crisi, a formare la propria identità, a modificarsi, a migliorarci. Più la tecnologia avanza, più i libri cartacei vanno letti.

Tra i tanti che hanno scritto sull’importanza della lettura ricordiamo solo

Umberto Eco: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5.000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è immortalità all’indietro”.

MARISA ZOTTI ADDABBO

marisazotti@alice.it

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