Camera di Commercio addio Economia

Se il decreto legge in discussione in queste ore sarà approvato, dal Governo prima e dal Parlamento poi, il sistema camerale italiano subirà nei prossimi mesi una drastica trasformazione. La Camera di Commercio di Benevento, ad esempio, verrà accorpata a quella di Avellino per raggiungere almeno 75mila imprese iscritte. Va precisato, inoltre, che nel calcolo degli indicatori di rappresentatività saranno presi in considerazione “i soli associati che nell’ultimo biennio abbiano versato almeno una quota associativa d’importo non meramente simbolico”.

È, questo, solo il primo passo per mettere “sotto tutela” le organizzazioni sindacali. Altro aspetto importante sono le sedi, che dovranno essere vendute o affittate (parliamo di Palazzi di gran pregio) e le partecipazioni in società, che dovranno essere alienate ed il cui ricavato trasferito al Ministero dell’Economia.

È un vero esproprio dei beni delle imprese, perché le Camere il loro patrimonio l’hanno messo su coi soldi delle aziende”, ha più volte ripetuto il presidente Antonio Campese. Va detto che le Camere di Commercio, allo Stato centrale non costano nulla, in quanto si autofinanziano attraverso i diritti camerali. A livello nazionale, il sistema camerale vanta un tesoretto di 500 milioni di euro di liquidità ed un patrimonio immobiliare che sfiora i 5 miliardi di euro: è su questa enorme massa di danaro che il Governo vuole mettere le mani, obbligando le nuove Camere alla semplice tenuta dei registri delle imprese, al controllo sulle offerte al pubblico e quello sulle misure. Stop.

Nessun supporto per la promozione delle imprese e del territorio, nessuna assistenza tecnica alle aziende che vogliono esportare sui mercati esteri, nessuna risorsa per l’internazionalizzazione. “È proprio per continuare a garantire queste primarie esigenze, che sono invece indispensabili per le piccole e piccolissime aziende sannite, che ci stiamo battendo per la costituzione di una Fondazione e fare in modo di continuare ad assicurare, all’intero sistema produttivo del Sannio, un’azione di sostegno e di promozione”.

GIUSEPPE CHIUSOLO

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