Contribuenti “invisibili”: Benevento seconda in Italia Economia

Le città invisibili non sono solo i mondi immaginari a cui alludeva Italo Calvino, ma possono descrivere un altro aspetto nascosto delle realtà urbane. Secondo una ricerca del centro studi Sintesi per il Sole 24Ore circa 7,7 milioni di italiani sono invisibili al Fisco perché, ufficialmente, non lavorano, ma non appartengono nemmeno alla popolazione degli inattivi (studenti e casalinghe) o alla schiera, peraltro già folta, dei disoccupati.

Nella classifica delle “città invisibili” Benevento occupa il secondo gradino del podio, preceduta solo da Agrigento, con 76mila contribuenti che mancano all’appello e un tasso di infedeltà che supera il 41%: in altri termini, su 100 contribuenti potenziali 41 sono invisibili al Fisco. Una percentuale bulgara se confrontata con l’8,9% della provincia triestina, in cui evidentemente l’antico ethos austro-ungarico appiattisce il livello di infedeltà fiscale. Se poi si sposta il focus dal livello provinciale al territorio municipale, si rafforza la consueta opposizione Nord-Sud: in testa primeggia San Michele al Tagliamento, piccolo centro in provincia di Venezia, con un indice di infedeltà prossimo allo zero; in coda affonda Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento, in cui il 60% dei contribuenti è fortemente indiziato di evasione fiscale. Completano la black list alcuni comuni del napoletano e del casertano: Villa Literno (53,4%), Terzigno (53,1%), Castel Volturno (53,1%), Mondragone (52,2%), San Marcellino (51,8%).

Al di là degli indicatori statistici, che nel campo dell’economia sommersa mostrano inevitabilmente un margine di approssimazione, l’analisi del Sole 24Ore evidenzia una stretta correlazione tra scarsa partecipazione della forza lavoro e alto livello del sommerso, specie nei segmenti più giovani della popolazione. Del resto, il 26,5% di disoccupati tra gli under 35 in provincia di Benevento è un segnale di disagio piuttosto eloquente, che fa del territorio sannita una terra di elezione dei cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training), giovani emarginati tanto dai sistemi educativi quanto dal mondo del lavoro.

Il tasso di infedeltà fiscale è quindi il necessario corollario di un sistema economico e sociale in crisi, habitat ideale per l’evasione fiscale e più in generale per l’economia sommersa. Non a caso, un recente studio dell’Agenzia delle Entrate ha inserito Benevento tra le province “povere e pericolose”, caratterizzate da elevati livelli di disoccupazione, un modesto tessuto imprenditoriale e bassi livelli di reddito pro-capite. L’evasione stimata dall’amministrazione finanziaria supera nel territorio beneventano il 64%, contro una media nazionale del 38%: su 100 euro di imposta versata, 64 sono nascosti al Fisco.

PIERLUIGI DE ROSA

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