Dal Banco di Napoli aiuti concreti alle imprese Economia

Facendo seguito alla convenzione sottoscritta nel 2009, è stato siglato nei giorni scorsi un nuovo ed importante accordo tra Confindustria Benevento e Banco di Napoli (Gruppo Intesa Sanpaolo), al fine di supportare concretamente le Piccole e Medie Imprese industriali campane nell'attuale fase congiunturale ancora difficile, ma certamente più orientata alla crescita e allo sviluppo.

La stipula è stata presentata agli imprenditori e alla stampa in una gremita sala delle Assemblee presso la sede sannita di Confindustria (ubicata nel Palazzo Strega Alberti) dal suo presidente Giuseppe D'Avino, oltre che da Carlo Varricchio, presidente Comitato Piccola Industria di Confindustria Benevento, Giuseppe Castagna, direttore generale del Banco di Napoli, Luca Faussone, direttore Area Campania del Banco di Napoli e Giuseppe Bonini, direttore Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo.

Il Banco di Napoli (fondato nel 1539 - ndr) mette a disposizione 800 milioni di euro di plafond specificamente destinati a interventi ed investimenti che vanno ad “abbracciare” tre ambiti strategici: Crescita dell'impresa, Internazionalizzazione e Innovazione, individuati insieme a Piccola Industria per rilanciare la competitività delle aziende italiane.

Con “Crescita dell'impresa” (o crescita dimensionale) si intende lo sviluppo di tutte quelle iniziative volte a migliorare i parametri patrimoniali e la cultura creditizia delle imprese, la promozione delle reti d'impresa e delle sinergie territoriali.

Mediante il percorso di “Internazionalizzazione”, invece, si aiutano le imprese a sviluppare nuove strategie sui mercati esteri attraverso il supporto operativo in 40 Paesi del mondo e le consulenze specialistiche del polo per l'internazionalizzazione del Gruppo.

L'ambito “Innovazione”, infine, concerne il finanziamento e lo sviluppo di programmi di ricerca, l'acquisizione di nuove tecnologie ed il raccordo tra banca, impresa ed università.

L'accordo permette, altresì, di valorizzare nuovi strumenti diagnostici e di simulazione studiati per agevolare il dialogo tra clienti e banca e per facilitare la bancabilità di aziende e progetti, anche alla luce dei requisiti di Basilea.

Nella fase di messa a punto e test, poi, è stata verificata la possibilità di migliorare il rating, cioè la capacità che ha l'impresa di rimborsare il finanziamento ottenuto.

“Spesso le aziende, in particolar modo le più piccole e meno strutturate, fanno fatica a rappresentare se stesse in modo da poter essere comprese dal sistema bancario - ha spiegato Giuseppe Castagna -. Soprattutto in un momento di crisi come quello attuale, dove i fatturati ed i bilanci non brillano, è necessario aumentare il dialogo, che penso sia la connotazione più importante, e l'informazione con le banche presentando loro aggiornamenti, progetti, andamenti intermedi che possano aiutare appunto le banche a guardare oltre i numeri. In tal modo risulta facile agevolare le imprese indicando quali sono i criteri per il calcolo del rating e quali elementi possano migliorarli. In questa direzione - ha aggiunto Castagna - va proprio il nuovo accordo con Confindustria sulle PMI che mette a disposizione degli imprenditori uno strumento diagnostico circa la salute finanziaria delle loro imprese. Il “diagnostico” si può fare tranquillamente da soli e difatti lo definiamo un “momento di discrezione” a cui far seguire dopo un “momento di condivisione” con la banca. Gli strumenti finanziari già elaborati in occasione del precedente accordo - ha concluso il direttore generale del Banco di Napoli - quest'anno vengono rinnovati con l'aggiunta dell'anticipo fornitori, oltre alla moratoria e al conto insoluti, più tutta una serie di servizi e consulenze per le imprese che intendono innovare ed essere presenti sui mercati internazionali”.

Il Banco di Napoli, oggettivamente, è sempre stato l'Istituto di riferimento per il Mezzogiorno, territorio questo che si caratterizza per la presenza di micro e piccole imprese, in Campania, poi, le PMI hanno un'enorme valenza, superiore alla media italiana (poche difatti sono le imprese di grandi dimensioni, quelle, cioè, con più di 250 addetti - ndr), mentre è Benevento, tra le cinque province campane, ad avere la più alta percentuale di addetti che lavorano nel settore manifatturiero delle Piccole Medie Imprese.

Anche Giuseppe D'Avino si è detto molto soddisfatto dell'accordo: “Il Banco di Napoli è un “primus inter pares” e tramite la convenzione sottoscritta insieme si liberano delle considerevoli risorse destinate al segmento più rilevante del nostro sistema produttivo, ed è importante che ci siano degli strumenti tagliati per questa dimensione aziendale. Confindustria Benevento, attraverso il proprio sito (www.confindustria.it/diagnostico.htm), vuole offrire a tutti gli associati anche un momento di informazione e l'opportunità di fare comodamente l'autovalutazione finanziaria”.

ANNAMARIA GANGALE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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