Nel settore vitivinicolo quel PIF non va bene   Economia

Sui PIF e sul dibattito che si è aperto in provincia di Benevento dopo la presentazione dei primi progetti alla Regione Campania, interviene anche il presidente della Confederazione italiana agricoltori di Benevento, Aurelio Grasso: “Siamo stati strenui difensori, presso la Regione Campania, per l’emanazione dei bandi dei PIF in quanto, in particolare in questo momento di crisi, tutti stiamo toccando con mano che le difficoltà (anche rispetto ai prezzi che riescono ad ottenere i produttori) sono dovute alla distorsione delle filiere e, in molti casi, anche alle inefficienze delle stesse.

Inoltre, in moltissimi comparti, riscontriamo purtroppo l’altra debolezza del mondo agricolo: filiere estremamente lunghe, dove gli agricoltori rappresentano l’anello più debole. Ecco, è da questa considerazione che scaturiva il nostro favore rispetto all’emanazione di questi bandi.

Oggi, la considerazione che mi sento di fare, è che purtroppo, nei PIF presentati, non siamo stati in grado di rappresentare tutti i soggetti imprenditoriali delle filiere: questo è il punto di debolezza. All’esterno, forse è apparso che la CIA non stia nei PIF, ma non è così. Noi abbiamo fatto la scelta di presentare PIF interprovinciali, tra Benevento ed Avellino: uno sui cereali, uno sulla zootecnia (marchigiana) ed un altro sull’olio. La differenza, è che noi abbiamo tentato di mettere insieme anche la parte industriale di questi comparti, coinvolgendo direttamente gli attori locali; anche perché, la cosa più importante -se davvero vogliamo mantenere le nostre ricchezze sul territorio- è quella di creare filiere con gli attori imprenditoriali già presenti sul territorio e non con soggetti esterni.

Nel settore vitivinicolo, ad esempio, la CIA non è presente; ma la nostra non è stata una scelta pregiudiziale: alla fine ci siamo convinti che non era giusto entrare in quanto, in quel PIF, sono rimasti fuori la stragrande maggioranza degli operatori della filiera, come ad esempio le più importanti cooperative del Sannio. Ci è sembrato, insomma, un progetto parziale della vitivinicoltura sannita e bisognerà fare uno sforzo per enere dentro anche queste strutture.

Dalla valutazione della Regione, vedremo come proseguire in questa esperienza: da parte mia, mi auguro comunque che i PIF presentati –conclude il presidente della CIA, Aurelio Grasso- vengano tutti approvati, sia quelli in cui ci siamo che quelli in cui siamo rimasti fuori”.

GIUSEPPE CHIUSOLO