A Castelpoto la Destra c'è Enti

Nei comuni del Sannio la stragrande maggioranza delle amministrazioni è nelle mani di sindaci più o meno legati al PD o altre forze politiche di sinistra. Così è stato per il passato quando c’era la DC o il PSI e così è oggi.

Se questa era una costante altrettanto era che all’opposizione ci fosse qualcuno della destra che teneva vivo il dibattito. Ora che la destra nel Sannio è quasi del tutto inesistente, fa scalpore sapere che c’è un comune, Castelpoto, dove si batte come un leone una giovane consigliera, Marina Simeone che incalza continuamente il sindaco in carica Vito Fusco e la sua giunta.

Ed è a lei che è presidente di un circolo culturale intitolato a suo padre Generoso (noto esponente del MSI negli anni ’70 - 80) che abbiamo rivolto alcune domande.

Quale è il suo giudizio sul sindaco in carica Vito Fusco e la sua maggioranza?

All’inizio del mandato Vito Fusco si è ovviamente limitato a continuare e concretizzare quanto già previsto dalla precedente amministrazione, di cui pur faceva parte come vice sindaco, senza mostrare troppa originalità. A questo sono seguiti proclami e tentativi di prendere parte al foraggio regionale ed europeo, ma al fine di che cosa? Quello che io non approvo è l’inconsistenza del progetto politico che dicono di voler attuare, per rompere con il passato e inaugurare un “nuovo” futuro. I problemi che c’erano ci sono e ad essi questa amministrazione non solo non ha dato risoluzione, ma neanche risposte doverose.

Come ha risolto il problema dell’acqua?

Castelpoto e la Valle vitulanese in genere da anni soffrono prezzi elevati per il servizio idrico, preda prima delle mire del Cabib poi della gestione di Gesesa, che non fattura, ma a cui non mi sembra siano state chieste spiegazioni dal Comune di Castelpoto.

E per quanto riguarda il Cabib, di cui pur i sindaci della Valle fanno parte e che con delibera aveva espresso parere positivo circa l’aggravio in bolletta, siamo sicuri che abbia svolto azioni normativamente conformi?

Sull’emergenza immigrazione come ha agito il sindaco?

Dopo aver chiesto e ottenuto un’Assemblea pubblica e aver ascoltato il parere popolare, fortemente anti accoglienza, il Sindaco durante un consiglio richiesto da me e dal collega Ferrone per mettere ai voti una proposta politica di “Posizione contraria all’accoglienza immigrati per ragioni di ordine sociale e socio sanitarie” ha preferito non pronunciarsi, considerando addirittura la proposta non materia di consiglio comunale…senza averla neanche letta.

Si tratta di un documento chiaro, già approvato dal Comune di Fontenuovo nel parmense e preso in considerazione dai Comuni di Dugenta e Bonea, che tutela le rivendicazioni popolari e intima indirettamente al prefetto: attenzione ci sono popoli in allerta, che non sono più disposti ad essere trattati da sudditi. Castelpoto poteva divenire il traino per altri paesi altrettanto arrabbiati e delusi, ma pensare in grande è considerata una colpa in questa società abituata a scegliere il meno peggio.

Quali proposte lei ha fatto all’Amministrazione?

Oltre al documento citato in precedenza abbiamo nel primo consiglio comunale proposto la formazione per il personale comunale, l’incremento del livello di differenziazione dei rifiuti con un progetto finalizzato alla drastica riduzione dei rifiuti destinati alla discarica; introduzione di sistema di tracciabilità; sostituzione delle attuali lampade, asservite alla illuminazione pubblica, con lampade LED; potenziamento sito comunale in modo da rendere i visitatori del web partecipi delle scelte dell’amministrazioni anche se non fisicamente; revisione toponomastica e titolazione di una piazza a Don Laureato Maio; creazione commissione Trasparenza e legalità; richiesta di un locale all’interno del Comune ad uso della opposizione, del Forum dei giovani e di tutte le altre realtà associate, che devono prendere parte alla politica territoriale.

Alcune di queste proposte sono state accolte dalla maggioranza?

No. Quello che è stato fatto, anche se partiva da nostre richieste o se vuoi intuizioni è rimasto appannaggio della maggioranza e a noi nessun merito è fino ad oggi stato riconosciuto.

Lei come voterà al referendum del 4 dicembre?

Voterò NO perché è una riforma voluta dai mercati finanziari ghigliottina della identità europea,  è un no all’estensione liberista voluta dalla Unione Europea del nostro agonizzante Stato sociale; è un No ad una riforma che inserisce finanche in costituzione la nostra sudditanza alle scelte della comunità europea e quindi è un No alle politiche di Renzi che non considero né un rottamatore né un riformista, ma solo la marionetta dei poteri finanziari.

RINO DELLA PIETRA

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