A Cervinara è giunto il momento della verità Enti

Finisce dopo due anni la luna di miele dell’amministrazione di Cervinara guidata dal sindaco Filuccio Tangredi. A fine settimana in consiglio comunale, convocato su richiesta dell’opposizione, il momento verità che potrebbe aprire scenari impensabili qualche mese fa, compreso il ritorno alle urne. Ma cosa è accaduto in una maggioranza che aveva vinto le elezioni amministrative a piene mani, con un voto plebiscitario, sono in tanti a chiederselo. Gli accadimenti dell’ultimo mese hanno messo a nudo la fragilità della civica “Insieme per Cervinara” guidata dal sindaco Filuccio Tangredi.

Uno schieramento composito con dentro componenti provenienti dal Partito Democratico, dall’Udc, dal Pdl, e poi ex socialisti, ex Udeur e cosiddetti indipendenti. Le prime avvisaglie di problemi sono arrivate con le dimissioni del vice sindaco, esponente di rilievo del Pdl, Giuseppe Ragucci. Il gruppo del Pdl, prima formato da quattro consiglieri, poi diventati tre a causa del ripensamento di Giovanni Bizzarro, che tornato in maggioranza viene accolto con l’incarico di vice sindaco, esce dall’amministrazione Tangredi e insieme ai sette consiglieri dell’opposizione guidati dal capogruppo Sergio Clemente chiedono la convocazione del consiglio comunale sull’argomento rifiuti che intanto esplode in maniera violenta con botta e risposta attraverso manifesti e comizi in piazza.

Al Sindaco e alla maggioranza viene rimproverata la decisione di avere sottoscritto il contratto per la gestione della raccolta e lo smaltimento dei rifiuti con la società Irpiniambiente, creata appositamente dall’amministrazione provinciale di Avellino. Lo fa l’opposizione, lo fa Guido Marro un cittadino cervinarese impegnato proprio nel settore rifiuti, che pone al sindaco una serie di domande.

La risposta del primo cittadino in un comizio pubblico non soddisfa gli accusatori. Intanto cominciano a circolare manifesti anonimi, i soliti Corvi che cercano di lanciare veleni, prendendo di mira proprio l’esponente della minoranza Sergio Clemente, tirato in ballo per la questione dell’utilizzo degli ex capannoni dell’ex tabacchificio Ati per stoccaggio rifiuti.

Clemente va a fondo alla vicenda, denunciando l’esistenza di una talpa al comune che rende pubblici documenti coperti dalla privacy. Ancora, si dimette da consigliere Antonio Merola, interessato da un procedimento giudiziario che lo riguarda, la maggioranza perde pezzi, i numeri in consiglio sono di parità, dieci a dieci.

Occorre procedere alla surroga di Merola con il primo dei non eletti, ma l’opposizione è decisa a giocare le sue carte, cercando di non consentire la surroga, in questo modo in consiglio non esisterebbe una maggioranza.

Sabato prossimo in consiglio il finale della contesa, mentre è fibrillazione nella maggioranza, che tenta in tutti i modi di rimettere in piedi i cocci.

ALESSIA RUSSO 

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