A Cervinara manca l’acqua Enti

Sotto accusa il Consorzio Idrico Alto Calore. Anche durante le feste natalizie gli abitanti delle Frazioni Castello, Ioffredo e Ferrari hanno dovuto fare i conti con i disservizi per la mancanza d’acqua, fenomeno che ora tende a diventare cronico, non più limitato al periodo estivo ed ai giorni di festa.

Per consentire di superare questo momento critico nella Frazione Castello si è costretti a far ricorso alle chiusure notturne, per consentire al serbatoio alimentato dalle sorgenti di Castello Vecchio, che sono al minimo, di recuperare. Altrettanto pesante la situazione per gli abitanti di Ferrari, costretti, ora per i frequenti guasti della centrale di sollevamento di Via S. Paolino, ora per la poca capienza del serbatoio di Via S. Rocco che porta il livello dell’acqua ad abbassarsi velocemente, con la conseguente penalizzazione delle zone alte, a convivere con la continua mancanza d’acqua.

Fino ad oggi a niente sono servite le proteste dei cittadini, alcuni si sono rivolti anche ad un legale, ma l’ultimo assalto al centralino dell’ente idrico ha fatto breccia tra i dirigenti dell’Alto Calore che hanno assicurato l’impegno a risolvere il problema. Quello degli abitanti di Ferrari è di facilissima soluzione. Si tratta di mettere in funzione il nuovo serbatoio di Via S. Rocco, più capiente di quello esistente e soprattutto costruito ad una quota più alta, per consentire all’acqua di scorrere regolarmente dai rubinetti.

Il nuovo serbatoio, costruito una decina di anni fa, pronto di tutto, è fermo al palo per un contenzioso giudiziario con la ditta costruttrice. Una vicenda presa sotto gamba e con scarso impegno, la cui soluzione non è stata mai sollecitata, neanche dagli amministratori comunali.

Ora l’assicurazione dall’Alto Calore che il problema si avvia a soluzione.

Per gli abitanti di Castello, sempre l’Alto Calore ha annunciato la costruzione di un nuovo serbatoio, con caratteristiche tecniche e funzionali che dovrebbero risolvere il problema. Per intanto si pensa a ripristinare la condotta, per alcuni tratti danneggiata dall’alluvione del 1999, che serve a collegare i due serbatoi esistenti in modo da pompare dall’uno all’altro, acqua in caso di necessità. Soluzioni per le quali occorre tempo, mentre nell’immediato occorre pazienza e sperare nell’aiuto della pioggia.

Alessia Russo