Basta con le antenne selvagge Enti

E’ protesta contro la decisione di un privato di concedere il tetto della propria abitazione per la installazione di una antenna di telefonia mobile. I cittadini residenti nella zona sono scesi in campo per difendere l'ambiente dove vivono, ed hanno avviato una raccolta di firme contro la installazione in via A. Dominici, ex via Marchetiello, di questa antenna di telefonia mobile a cura di una società di telecomunicazioni.

Hanno espresso, inoltre, in un documento, preoccupazione per i danni che l’installazione di tale antenna può arrecare all’ambiente ed alla salute, sottolineando che nella zona dove essa deve essere installata c'è già un’ antenna di trasmissione installata sull'edificio della caserma dei Carabinieri e che ancora non è stato smantellato l'amianto esistente nell'ex edificio delle Poste. La istallazione di questa antenna per potenziare il segnale della telefonia mobile, andrebbe ad aggravare, quindi, la situazione ambientale di tutti i residenti, ricordando che nella zona, fra le tante abitazioni ed attività, c' è anche una scuola materna ed un laboratorio radiografico molto frequentato.

Per sostenere l'iniziativa dei cittadini è scesa in campo anche la sezione cittadina del laboratorio di FareAmbiente, “Il Taburno che, fra i suoi obiettivi ha proprio “l'esclusivo impegno di rendere concretamente ed effettivamente possibile lo sviluppo sostenibile sul territorio comunale, a partire dalla formazione di una coscienza morale e civile, diffusa e fondata sull'interesse pubblico ed al progresso di tutti, e soprattutto sulla tutela e la salvaguardia dell'ambiente e della salute”. Da molti anni il dott. Campobasso, consigliere comunale di opposizione, nonché medico di base ed oncologo, denuncia l’alto numero di mortalità a causa di tumori.

Tra l'altro, in riferimento alle antenne telefoniche, ha spiegato che esse hanno un effetto di crescita della leucemia e dei linfomi, e l’assurdo delle conseguenze è che gli abitanti dell’edificio dove viene installata l’antenna, non ricevono nessun danno, o comunque un danno minore rispetto ai residenti delle abitazioni vicine. L'iniziativa, quindi, è fortemente egoistica perché c’è un guadagno a discapito della salute degli altri, in quanto come è noto le società di telefonia, per installare le antenne pagano un congruo canone annuo.

Fra i vari elementi che i residenti portano come motivazione della contestazione, è da evidenziare che hanno saputo che la installazione dell'antenna ha ottenuto l'autorizzazione dell'ARPAC di Avellino, mentre dovrebbe essere autorizzata dalla sede ARPAC di Benevento, ed inoltre, fanno presente che ai sensi della sentenza della Corte Costituzionale n.307 del 7/10/2003, il comune, per poter autorizzare tale installazione deve aver redatto il Piano per le Telecomunicazioni, documento che il comune di Montesarchio non ha mai redatto.

Nei giorni scorsi, il gruppo consiliare di opposizione composto da Enzo Mataluni, Fulvio Dello Iacovo, Geppina Crisci, Giovanni Campobasso, Antonio Colantuoni, Antonio De Mizio, Alberto Crispo, Bepy Izzo ed Alfredo Abate, hanno presentato istanza di convocazione del consiglio comunale, con all’ordine del giorno il Regolamento per le telecomunicazioni, in modo da stabilire le regole valide per tutti ed evitare la installazione selvaggia delle antenne.

LUCIA DE NISI

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