Conoscere se stessi attraverso le proprie origini Enti

Oggigiorno, in un mondo così incerto e che cambia velocemente, sempre più persone vogliono sapere le proprie origini e chi erano i propri antenati, perché conoscere meglio la propria famiglia significa imparare a conoscere meglio se stessi. 

Il nostro aspetto, il carattere, la nostra identità in generale possono essere meglio compresi studiando la storia della nostra famiglia e per farlo bisogna maneggiare nel migliore dei modi la genealogia. Sebbene Internet sia uno strumento potentissimo per le ricerche genealogiche, non a tutti piace lo strumento tecnologico.

Da qui, la nascita di numerosi corsi di genealogia, non solo per rispondere alle domande dei tanti appassionati, ma anche per dare loro strumenti e metodi per compiere nel migliore dei modi la ricerca delle proprie origini.

Questo l’obiettivo del primo corso gratuito di geneaologia organizzato dal Comune di Morcone in collaborazione con il polo Bam “Enrico Sannia” a cura del dott. Domenico Carriero. Sede dell’iniziativa il maestoso palazzo di “Casa Sannia”, un’aristocratica dimora attualmente sede della Biblioteca Comunale, dell’Archivio Storico Comunale, del Museo Civico “Enrico Sannia”, del Museo Scuola delle scienze e della tecnica “Achille Sannia” .

Una scelta questa emblematica e per nulla casuale, considerando l’importanza che tale ruolo riveste nella storia e tra la comunità morconese: non a caso, i giardini di Casa Sannia sono stati scelti per partecipare al concorso FAI “I luoghi del cuore”, classificandosi al 176° posto su scala nazionale e secondo su scala regionale. Il corso, con inizio l’11 marzo, ha una durata di 20 ore e si snoda in 10 lezioni, durante le quali si affronteranno 6 moduli: la genealogia, la ricerca nello Stato Civile, la ricerca negli Archivi Parrocchiali, la ricerca militare, gli atti notarili e l’uso del software di genealogia.

Una lezione di sicuro interesse per un popolo come quello sannita che ha dato tanto, in termini di braccia e di cervelli, e che non ha mai dimenticato una pagina dolorosa della sua storia di cui dobbiamo andare tutti fieri. I nostri emigrati si sono distinti, in ogni angolo del mondo, per la fierezza, l’onestà, il senso del dovere e di appartenenza, l’intelligenza e la creatività, contribuendo a rendere grande l’immagine dell’Italia.  Sapere le loro storie equivale a conoscere meglio noi stessi e a comprendere la realtà che ci circonda. 

Dobbiamo la nostra vita di oggi agli eventi che sono accaduti durante l’intera storia dei nostri predecessori: questo è il motivo per cui dobbiamo mantenere unito il nostro passato al nostro presente e ritrovare quel filo conduttore che ci lega ai nostri antenati.

CATIUSCIA POLZELLA

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