'Mi dimetto perchè non c'è confronto'. Lo sfogo politico del capogruppo di maggioranza, Giuseppe Maltese Enti

E’ ancora in atto lo strappo tra il sindaco di Airola, Michele Napoletano, ed il consigliere Giuseppe Maltese, che ha rimesso le due deleghe di capogruppo della maggioranza e servizio di Polizia municipale.

Una rottura politica interna che il primo cittadino continua a minimizzare, mentre per Maltese è il risultato inevitabile di comportamenti verificatisi durante gli ultimi due anni nei suoi confronti: “Ho sempre ricercato il confronto leale e concreto - ribadisce l’ex capogruppo della maggioranza - rappresentando costantemente e con chiarezza le mie proposte ed il mio disagio al sindaco, ai colleghi di maggioranza ed ai dirigenti politici locali. Mi aspettavo qualche sana riflessione politica, non a mia difesa ovviamente, ma per gli argomenti in discussione e, nonostante ciò, ho registrato solo indifferenza, bugie e dinieghi ingiustificati. Di certo, il fatto che un sindaco assegni deleghe e incarichi per poi non considerare assolutamente il pensiero dei delegati o incaricati, non apre a sereni orizzonti. Se poi ciò avviene nell'assoluto silenzio del mondo amministrativo e politico locale, tali comportamenti assurgono all’incomprensibile”.

Le dimissioni sono state presentate tre mesi or sono, senza che la maggioranza si sia mai ufficialmente espressa, né abbia provveduto a sostituire il suo capogruppo.

Sul silenzio del sindaco è laconica la replica del consigliere Maltese: “Ne prendo atto - dice - Dopo tre anni di indifferenza il sindaco minimizza anche su atti formali come le rimesse delle deleghe: perché deve parlarmi. E di cosa? In fondo le risposte le ho già avute con le azioni, i comportamenti e gli atti da essi derivanti che, in maniera indelebile, sono stati oltremodo eloquenti, evidenziando le rispettive interpretazioni del mandato elettorale e la considerazione dei ruoli istituzionali. Ciascuno di noi ha messo in campo ciò di cui è capace e il giudice risiede nelle coscienze dei cittadini, le nostre incluse. Se l’opinione pubblica considera la politica una faccenda ambigua in cui si fanno solo intrallazzi, la colpa è principalmente di chi non è chiaro. Una maggiore trasparenza ci esporrebbe meno all’equivoco. Perciò il mio linguaggio è diretto, perché non deve essere né frainteso né strumentalizzato”.

ENZO NAPOLITANO

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