Pro Loco nel caos Enti

Resta a rischio il futuro della Pro Loco di Airola, ancora nella bufera e con un direttivo incompleto, dopo le dimissioni presentate a dicembre dal socio Bartolomeo Laudando, in segno di protesta rispetto alla linea di gestione operativa del presidente, Giacomo Rivetti, a capo del sodalizio da un trentennio. In realtà una disputa che andava avanti da tempo tra le “new entry” ed il vecchio apparato. Dimissioni e contrasti interni che non hanno finora fatto mancare il supporto alle attività poste in essere dal sodalizio in questi ultimi mesi, ma che potrebbero creare ora dei seri problemi in vista dei prossimi appuntamenti e alle scadenze burocratiche.

Nodo della discordia a quanto pare è la nomina dei membri della Commissione interna, che dovrebbe gestire il rinnovo del vecchio statuto che risale al 1973, chiesto con forza dalle giovani leve per accedere alle decisioni in modo più democratico e partecipato; l’assemblea dei soci dall’elezione del nuovo direttivo ad oggi non si è mai riunita (dovrebbe tenersi almeno una volta l’anno): richiesta a novembre 2012, non ancora è stata convocata ed è una delle questioni sul tappeto. In realtà però si tratta di cambiare ed articolare in maniera più efficiente e dinamica le tappe culturali e di rilancio turistico già avviate da qualche anno sul territorio. Il rischio è che si possano arenare alcune iniziative di successo realizzate proprio dalle giovani leve della Pro Loco, come la tre giorni “Riscopriamo il Borgo”, per la valorizzazione dei mestieri perduti e della cultura contadina, che a settembre ha richiamato ad Airola migliaia di visitatori dalle province limitrofe: di questa kermesse è stato promotore ed artefice proprio Bartolomeo Laudando, cui si deve anche il recupero ad Airola dell’antica tradizione popolare del “ciuccio di fuoco”.

Dopo la recente cancellazione forzata della Pro Loco di Moiano, per inadempienze di carattere tecnico, deve far riflettere lo stato imperfetto in cui da alcune settimane versa il direttivo, oltre ad una serie di obblighi non ancora assolti, tra cui l’approvazione del Bilancio di previsione: è a rischio la presentazione del piano di programmazione alla Regione Campania ed i relativi fondi dovuti per le iniziative che si svolgono sul territorio. Il braccio di ferro va avanti, ma è chiaro che la corda si può anche spezzare.

ENZO NAPOLITANO  

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