Strade dissestate nel Fortore, pace fatta tra Ricci e il parroco don Annibale di Stasio... Ed ora tutti al lavoro! Enti

Presieduta dal presidente della Provincia di Benevento Claudio Ricci, nell’Aula consiliare alla Rocca dei Rettori, si è tenuta la riunione straordinaria del Consiglio provinciale sul tema “Viabilità del Fortore: criticità”, richiesta mercoledì 14 febbraio dal Comitato “Viabilità negata” di Montefalcone Valfortore e subito convocata dallo stesso Ricci.

Alla riunione, oltre ad un gran numero di cittadini ed amministratori locali, ha preso parte anche il vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia mons. Sergio Melillo. La seduta è stata ripresa in diretta televisiva ed il presidente Ricci ha voluto sentitamente ringraziare la stampa per la presenza e l’attenzione prestata alla seduta del Consiglio provinciale.

Claudio Ricci ha dato inizio ai lavori specificando che sentiva il dovere “di fornire chiarimenti ai cittadini del Fortore”. Quindi ha ceduto la parola al responsabile del Settore Infrastrutture della Provincia per la viabilità del comparto Fortore, Michelantonio Panarese.

Questi ha illustrato con alcune “slides” lo stato di fatto dell’arte. Per 3 anni, dopo l’approvazione della Legge Delrio, la Provincia non ha ottenuto un solo euro dallo Stato per la manutenzione stradale. Non solo: dal 2014 al 2017, insieme alle altre Province, ha dovuto cedere “contributi forzosi” allo Stato per ripianarne il deficit, per un totale di oltre 45 milioni di euro. Nel complesso le Province italiane, nel solo 2017, hanno restituito allo Stato 1,6 miliardi di euro non potendo più investire per strade, scuole ed ambiente. Ed ancora: lo Stato ha preteso anche tutte le imposte (quella per la compravendita di auto, ad es.) che erano assegnate alle Province. La Corte dei Conti ha definito queste politiche capaci di creare “dissesto indotto”. Alle Province è stato sottratto infine il 50% del personale dipendente e, pertanto, per la Provincia di Benevento i controlli sulle strade sono difficilissimi e nei quadri organici manca  la figura del geologo. In questo contesto normativo e finanziario, ha aggiunto Panarese, si è inserito anche il disastro dell’alluvione del 2015 che ha spazzato via strade, ponti ed altre infrastrutture. Nonostante tutto questo, la Provincia di Benevento ha assicurato un minimo di manutenzione stradale, lo spargimento del sale sofisticato in inverno e l’esecuzione del “Piano neve”; ma spesso i soldi spesi per tali interventi sono stati pagati con enorme ritardo a causa della totale assenza di risorse finanziarie. Negli ultimi mesi, però, ha riconosciuto Panarese, si è registrata una inversione di rotta grazie alla quale sono state accreditate e sono state promesse risorse finanziarie da Regione e dallo Stato per le strade: si tratta, tuttavia, di fondi ampiamente insufficienti, ha specificato l’ingegnere, tenuto conto che per il solo comparto Fortore occorrerebbe non meno di 80 - 90 milioni di euro per la sola messa in sicurezza delle strade. Comunque sia, la Provincia di Benevento, raschiando il fondo del barile, devolvendo mutui pregressi e con altre manovre finanziarie ha assicurato la possibilità di spendere per i 266 chilometri di strade nel Fortore la somma di 7 euro a km. a fronte di circa 2,2 euro a km. per gli altri 1.030 km. di strade provinciali nelle altre aree comprensoriali.           

E’ quindi intervenuto il vescovo di Ariano mons. Sergio Melillo che ha esortato la classe dirigente ad ascoltare la gente e gli umori della società civile soprattutto in presenza di così gravi e documentati problemi che investono diritti inalienabili dei cittadini. Mons. Melillo ha ricordato lo stato di profonda sofferenza delle aree interne campane, sia del Sannio che dell’Irpinia, ed ha sottolineato che è agli esseri umani in carne ed ossa che si riferiscono i programmi d’intervento delle Autorità pubbliche preposte. “Noi già oggi siamo marginali, non possiamo emarginarci ancora di più: rivolgo un appello per i nostri figli. I giovani sono sempre di meno, quelli che ci sono ancora appena possono se ne scappano, quindi l’attenzione deve essere massima qualunque sia la posizione politica”, ha concluso il vescovo.

E’ quindi intervenuto il consigliere provinciale Carmine Montella, il quale, nel riconoscere che la Provincia non ha risorse finanziarie, ha contestato i piani e i programmi della Regione e del Governo centrale per opere da lui ritenute faraoniche mentre i cittadini non riescono a raggiungere il Comune vicino.

Il consigliere Giuseppe Ruggiero ha ricordato che il Fortore ha una sua particolare orografia, differente da quella di tutto il resto della provincia: occorre spendere in più per le strade del Fortore, ma questo, ha ammonito Ruggiero comporta lo sforzo unanime delle forze politiche. È la popolazione che presidia quella zona, non vuole lasciarla ma ha bisogno di strade percorribili per restare, ha concluso Ruggiero.

Il presidente Claudio Ricci ha quindi ricordato le difficoltà con le quali si è scontrato, dovendo passare tra l’altro dal compito di dover accompagnare alla estinzione la Provincia, che intanto e per questo veniva privata di risorse umane e finanziarie, a quello di dover rispondere alle legittime istanze die cittadini

Silvana Paoletti del Comitato “Viabilità negata” ha dichiarato che la politica deve essere al servizio del cittadino e che la Provincia ha tra le competenze l’obbligo di garantire la sicurezza sulle strade provinciali, in particolare su quelle arterie che da anni necessitano della manutenzione. I fondi disponibili sono irrisori, ha detto Paoletti, la quale ha chiesto che il Consiglio provinciale venga riconvocato alla presenza dell’interlocutore Regione Campania e del suo presidente.

Nel corso del dibattito, certamente non privo di polemiche ed asprezze dialettiche, sono quindi intervenuti numerosi altri esponenti del Comitato “Viabilità negata”.

Il consigliere provinciale Claudio Cataudo ha dichiarato la massima condivisione per le problematiche di carattere politico, sociale ed economico sollevate dalle manifestazioni pacifiche della gente del Fortore ed ha auspicato migliori relazioni con Regione e Governo per intercettare quante più risorse sia possibile.

Il sindaco di Ginestra degli Schiavoni e presidente Comunità Montana Fortore, Zaccaria Spina, ha descritto le iniziative intraprese dalla Comunità Montana con tutti i sindaci per segnalare la gravità assoluta della situazione della viabilità locale nonché la esasperazione e la indignazione dei cittadini. “Probabilmente qualcuno ha sbagliato in questa vicenda visto che i documenti approvati sono stati tutti disattesi. Infine siamo stati ricevuti a Napoli nei giorni scorsi, ma siamo ormai in piena campagna elettorale. Occorre velocizzare i tempi e aumentare i fondi: non perdere un giorno di tempo per fare l’immediato. Gli organismi di area vasta debbono avere una progettualità più strategica per chiedere la sponda di Regione e Governo”.

Il consigliere Giuseppe Di Cerbo, delegato alla viabilità provinciale, ha riconosciuto che sia stata generato grande confusione sull’argomento, con annunci, promesse, programmi provocando la reazione, giustissima, dei cittadini. “Bisogna impegnare non solo le potenzialità della Provincia o dei Comuni ma avere il coraggio di affrontare il presidente della Regione: 78 sindaci, soprattutto in questo periodo, chiedono e pretendono una attenzione attraverso deliberati che diano la possibilità alla Provincia di realizzare le opere di cui ha bisogno il territorio. La proposta: il Comitato, i sindaci, le Comunità Montane, insieme alla Provincia, da domani mattina intorno ad un tavolo, per velocizzare tutto ciò che è possibile e già dalla prossima settimana chiedere un incontro al presidente della Campania o a chi di dovere in Regione. Insieme, e senza strumentalizzazioni politiche, occorre assumere tutte le iniziative: se l’avessimo fatto prima non stavamo qui oggi”.

Il consigliere Giuseppe Bozzuto ha detto: “Io ho sempre posto il problema sulla viabilità provinciale, del Fortore e dell’Alto Tammaro. Si è parlato di cifre, si progetti, ma dispiace che ci siamo accorti di questi problemi solo a seguito della protesta di questi cittadini per cui plaudo alla loro iniziativa. Ho molta solidarietà nei loro confronti perché è un problema che viviamo anche noi nelle nostre comunità. Rifacendomi alle cose dette dal consigliere Di Cerbo, posso dire che progetti esecutivi noi ne abbiamo pochi: lo sanno tutti che senza progetti esecutivi soldi non ne arrivano. Per cui cerchiamo di essere seri ed onesti nei confronti di queste persone che vivono quotidianamente queste difficoltà”.

Ha chiuso i lavori il presidente Ricci il quale ha ricordato che il tema della criticità della viabilità fortorina esiste da decenni. “Tra una decina di giorni andiamo a votare: qualunque cosa io faccia in questo momento si presterebbe a strumentalizzazioni. Il giorno dopo l’elezione, però, io verrò a Montefalcone Valfortore, porterò con me tecnici e i consiglieri: utilizzeremo questi giorni per dare una accelerazione a quel famoso progetto esecutivo per i lavori sulla strada provinciale, e comunque daremo un fortissimo impulso alle iniziative in corso. Accetto ogni suggerimento da inserire nel Programma triennale delle opere pubbliche che approveremo nel 2018. Questa presidenza e questo Consiglio provinciale in questa giornata hanno piantato un seme e lo faremo germogliare”. 

Al termine della seduta pace fatta tra Ricci ed il parroco don Annibale Di Stasio dopo le polemiche degli ultimi giorni: un grande abbraccio ed una calorosa stretta di mano hanno sancito la fine delle ostilità.

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