Torna al Teatro 'Massimo' il musical 'Il Giovane Padre Pio' Eventi

In occasione della venuta delle spoglie di San Pio a Pietrelcina, nel proprio paese natale, torna a grande richiesta il musical Il Giovane Padre Pio.

In scena martedì 16 febbraio alle ore 20.30, presso il Teatro Massimo di Benevento: nel ruolo del giovane Padre Pio, il napoletano Antonio Dell’Isola; il padre confessore Agostino, sarà interpretato dal giovane Michele Iannotta.

La famiglia di Padre Pio: la mamma Peppa, Antonella Angelino, il padre Grazio, Gabriele Amitrano, le sorelle Pellegrina e Felicita, interpretate rispettivamente da Tiziana Ciardiello e Francesca Girardi. Rino Principe vestirà i panni del parroco di Pietrelcina Zì Tore, affiancato dalla sorella Antonietta, Maila Passaro, e dal sagrestano Michele, Stani De Lorenzo; la popolana Maria, Irene Verdino e gli altri popolani interpretati da Maria Pisano e Giuseppe Di Blasio. Infine un personaggio, quello di Lucia, affidato alla piccola Arianna Tarantino.

Oltre a quanto previsto dal copione originario, i registi hanno voluto inserire ulteriori ingressi in scena per la bimba, che, tra l'altro, aprirà e chiuderà l'intero spettacolo. Un personaggio apparentemente avulso dalla storia raccontata, ma certamente colmo di significato simbolico, spirituale e non solo.

Lucrezia Delli Veneri, Ilaria Mandato, Giselle Marucci, Odette Marucci, Francesco Panebianco, e Sandro Mattera, sono invece i ballerini della Compagnia del Balletto di Benevento.

Emozioni assicurate per questa ennesima produzione di “Mondo, Musica e Teatro”, impegnata ancora una volta al racconto dei protagonisti del territorio sannita, promuovendolo ed esaltandolo, sviscerandone fatti incredibili, leggende, storia e personaggi straordinari ad esso legato. Non solo promozione ma anche stimolo all'interesse didattico-culturale, attraverso la difesa e riqualificazione di un passato di assoluto rilievo storico. I riscontri ottenuti, infatti, nelle ultime stagioni, sono stati eccezionali, proprio a partire dalle scuole.

«Quella che andremo a raccontare - dichiarano i giovani registi Fabio Formato e Renato Maffei - sarà una storia al di là della fede. Un racconto unico ed emozionante. Intorno alla figura di Francesco Forgione, giovane frate di ventidue anni, vanno a intrecciarsi i sentimenti di una mamma e di un padre, le esilaranti vicende del parroco di Pietrelcina, sempre accompagnato dalla sorella e dal sagrestano, i messaggi e le raccomandazioni del padre spirituale Agostino, e, certamente, l'affetto di tutta la popolazione di “Petra Pucina”».

Il paese natale è al centro di tutta la fabula: a partire dal fatto che Padre Pio si “ritirava” per motivi di salute proprio alla casa di Vico Storto Valle, sino alla comparsa delle prime stigmate (invisibili). La sofferenza e gli incontri violenti e aggressivi con Satana saranno rappresentati senza filtri. Allo stesso modo verranno messe in risalto le “doti miracolose” di Padre Pio che stavano, innanzitutto, nella misericordia e nella carità.

Nonostante il carattere burbero, Padre Pio, sin da giovane, ha rappresentato uno dei personaggi più carismatici della storia religiosa, pregno di spiritualità cui era devoto per se stesso, ma soprattutto per gli altri. Proprio per la sua propensione verso il prossimo nessun personaggio in scena ha un ruolo secondario, ma rappresentano piuttosto, ciascuno, un dettaglio di una storia commovente.

«Non è stato certamente semplice dover affrontare la grandezza di cotanto personaggio e di altrettante intense vicende storico-religiose - spiegano i registi -. Abbiamo voluto “accarezzare” ogni singolo aspetto senza tralasciare alcuna emozione. Oltremodo faticoso, sia dal punto di vista fisico che emozionale, è stato lo studio per gli attori dei ruoli che gli sono stati assegnati. Ma dopo settimane intense hanno saputo ben interpretare le linee registiche propostegli, nonché le volontà dell'autore Antonio Coppolaro. Proprio le canzoni di Coppolaro hanno aiutato a condensare quegli anni nel modo più esauriente possibile e nelle quasi due ore di spettacolo. Oltre al talento e alla bravura degli attori-cantanti, è doveroso un plauso alla coreografa Carmen Castiello e a tutti i ballerini della Compagnia del Balletto di Benevento, nonché all'esperienza decennale del responsabile dell'area tecnica Michele Pietrovito. Con ciascuno del cast artistico e tecnico si è creata quella giusta alchimia per far prendere forma a quanto scritto nel copione e nei pensieri e idee di autore e registi».

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