A Benevento le ore di cassa integrazione sono cresciute in maniera esponenziale... +130,7% In primo piano

Secondo uno studio della Uil 42 province hanno visto aumentare, nel mese di giugno 2011, rispetto allo stesso mese del 2010, le ore di cassa integrazione. Le prime 10 province con l’incremento maggiore risultano: Latina (+ 229,6%), Nuoro (+182,3%), La Spezia (+134%), Benevento (+130,7%), Genova (+129,4%), Crotone (+ 116,1%), Napoli (+112,9%), Pisa (+ 107,4%), Cagliari (+98,2%) e Massa Carrara (+93%).


Al contrario, tra le province che hanno registrato nel periodo considerato la più forte diminuzione delle richieste di cassa integrazione, c’è Caltanissetta (- 95,3%), Catanzaro (-90,8%), Vibo Valentia (-89,4%), Isernia (-88,5 %), Perugia (-68,6%), Trieste (-68%), Verbania (-67,4%), Caserta (-66,9%), Ragusa (-64,4%), Biella (-62,1%).


Analizzando i dati su scala provinciale, la Uil evidenzia che sul territorio sannita nel giugno 2010, sono state autorizzate 0 ore di cassa integrazione ordinaria. Mentre sono 60.592 le ore di cassa integrazione straordinaria erogate. Somministrate, anche, 2.016 ore di cassa integrazione in deroga. Totale: 62.608. Nel giugno 2011, le ore di cassa integrazione ordinaria risultano 48.747. L’indicatore della straordinaria segna 51.706 ore. Le distribuite in deroga ammontano a 43.967. Totale: 144.420.


L’analisi evidenzia dunque che alla differenza dei dati comparati giugno 2010/ giugno 2011 corrisponde una percentuale di 48.747 per gli ammortizzatori sociali ordinari. -14,7 per la cassa integrazione straordinaria e un 2080,9 per quella in deroga. Totale complessivo di 130,7%.

I dati dimostrano che la Provincia di Benevento non riparte. Continuiamo a perdere posti di lavoro, mentre le istituzioni si cimentano su tutt'altri argomenti”, commenta il segretario generale della Uil di Benevento, Fioravante Bosco. “Sarebbe ora”, continua, “che si mettesse in piedi quella ‘vertenza Sannio’ nei confronti della regione Campania, per sottolineare con forza che anche un piccolo territorio deve essere rispettato e non può pagare per gli errori altrui.