A Benevento un 25 Aprile festoso e multicolore. Il presidente Anpi: 'Facciamo rivivere gli ideali della Resistenza tutti i giorni' In primo piano

'La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare'. Questa frase famosa di Pietro Calamandrei campeggiava scritta sulla maglietta di una ragazza bruna. La Benevento antirazzista, rappresentata da una folta pattuglia di extracomunitari, per lo più giocatori della squadra di calcio locale 'Atletico Brigante', portava un cartello con lo slogan 'Diritti e dignità per tutti'. Tra le bandiere dei sindacati Cgil, Cisl e UIL spiccavano quelle color arcobaleno dedicate alla pace. La banda di Grottolella ha dato il ritmo giusto alla ricorrenza.

Un corteo festoso e multicolore ha percorso il centro di Benevento per celebrare il giorno della Liberazione, per ricordare l’importanza del 25 Aprile, che 72 anni fa aprì una pagina nuova alle speranze e al futuro di tutti gli italiani. La manifestazione organizzata dall’Anpi provinciale ha voluto rilanciare e rafforzare i valori della pace, dell’uguaglianza, della democrazia e della libertà, i punti cardinali della nostra Costituzione e della nostra Repubblica, il coraggio e la lotta dei partigiani contro il nazifascismo. Ideali ed ancoraggi importanti e fondamentali in quest’epoca di paure e di incertezze.

Una partecipazione cosi variegata non si vedeva da tempo. Giovani dei centri sociali ed anarchici accanto alle istituzioni, laici e cattolici, militanti vecchi e nuovi della sinistra. Difficile ricordare tutti i nomi. Una comunità unita e ritrovata, forse con una nuova voglia di esserci e contare: il comune di Benevento col vicesindaco Erminia Mazzoni, la provincia con Renato Lombardi, il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo, i sindaci di Arpaise, Telese e Sant’Agata dei Goti, Mena Laudato, Pasquale Carofano e Carmine Valentino, i candidati alle primarie del Pd, da Raffaele Del Vecchio ad Antonella Pepe, da Angelo Miceli ad Antonio Iavarone, i dirigenti sindacali Galdiero, Bosco e Melchionna, il rappresentante di Libera, Michele Martino, il consigliere comunale Nicola Sguera, l’ex candidata sindaco Federica De Nigris.

'Non abbiamo paura del rito - ha detto Amerigo Ciervo, presidente dell’Anpi - non facciamo retorica o folclore cantando 'Bella Ciao' per un giorno. Libertà e dignità non si barattano con nulla. La nostra resistenza oggi è rivolta contro le discriminazioni, le ingiustizie, i nuovi muri. Alla nostra associazione nazionale sono iscritti ancora 4500 partigiani combattenti. Affidiamo ai giovani il compito di costruire un mondo di pace'. Per questo l’Anpi del Sannio ha iniziato un percorso di educazione alla memoria, parlando agli studenti. I primi incontri sono avvenuti nella scuola elementare di Sant’Angelo a Sasso e nella media Bosco Lucarelli. Continueranno al liceo scientifico 'Rummo'.

Grande emozione ha suscitato il ricordo del partigiano sannita Alfredo Festa, morto l’anno scorso. Pochi giorni fa è stata portata a teatro la storia di Maria Penna, la partigiana di Benevento, trucidata a Firenze nel 1944. Pian piano stanno venendo alla luce i mille fili che legano il Sannio alla Resistenza. L’ultimo testimone ha capeggiato il corteo. Si chiama Giuseppe Crocco, è di Faicchio, ha 94 anni: 'Il mio nome di battaglia - racconta Crocco - era Caramba. Ho partecipato alla Liberazione a Genova con la Brigata Garibaldi. Quel giorno mi è sembrato di rinascere, non ci volevo credere. Il cuore era gonfio di gioia'.

Antonio Esposito

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