'A che gioco stai giocando?': l'iniziativa della Caritas per sensibilizzare contro il gioco d'azzardo In primo piano

A che gioco stai giocando?: è la domanda che apre il volantino che i ragazzi del servizio civile Caritas 'operatori di pace' distribuiranno questo pomeriggio e domani, martedì 19 settembre, dalle ore 18 alle ore 20 per le strade della città, in particolare davanti ai luoghi dove viene praticato il gioco d'azzardo.

Nel 2016 il fatturato del settore del gioco d'azzardo è stato di 95 miliardi e 969 milioni: 260 milioni al giorno, 3012 euro al secondo. Dal 2005 ad oggi, secondo quanto pubblicato dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la spesa in azzardo è aumentata del 350%.

Nel Sannio il fatturato annuo è di 336 milioni di euro, 1400 sono le slot machine e 69 le attività dedicate al solo azzardo. I numeri parlano di una vera e propria aggressione che sta ammalando anche il nostro territorio. Non è una questione di vizio o di abitudine: è una specifica malattia che medici e psichiatri definiscono 'Disturbo da gioco d’azzardo'.

In Italia per il solo 2011 sono stati stimati tra i 12 e i 19 miliardi di euro di costi sociali legati agli effetti negativi del gioco d'azzardo, di cui ben 8-13 miliardi derivanti dalla cura di chi ha sviluppato una dipendenza.

I giovani del servizio civile della Caritas di Benevento scenderanno in strada per testimoniare di aver scelto da che parte stare: dalla parte dei cittadini, contro un'economia che cerca di trarre profitto dalla disperazione e dalla malattia.

La Caritas diocesana di Benevento, già al fianco degli esercenti che scelgono di non guadagnare con gratta e vinci e slot machine con la campagna #noslot #noazzardo, avvierà lo sportello NO AZZARDO a cui ci si potrà rivolgere recandosi di persona alla sede della Caritas, la Cittadella della Carità 'Evangelii Gaudium' ogni martedì dalle ore 9.30 alle ore 12.30 o chiamando ai numeri 0824/336868-482780 dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30, il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle ore 16 alle ore 20.

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