AIROLA - Rubati due antichi candelieri nella chiesa della SS. Annunziata In primo piano

La comunita' di Airola e' rimasta molto scossa rispetto al furto avvenuto ieri mattina alle ore 7.51 nella monumentale chiesa della SS. Annunziata, dove sono stati rubati due antichi candelieri dall'altare maggiore; la fortuna ha voluto che gli altri due candelieri, che ornavano anch’essi l’altare maggiore, erano già stati consegnati ad un laboratorio di restauro per alcuni interventi di riparazione.

Davvero una brutta esperienza quella vissuta dal parroco don Liberato Maglione al suo rientro in chiesa, quando si è accorto dell’assenza dei due meravigliosi candelieri che ornavano l’imponente altare di marmi policromi in fondo alla navata principale.

Tempestivo l’intervento dei carabinieri della stazione di Airola, capeggiata dal maresciallo D'Onofrio e dal suo vice Rillo, che stanno cercando di capire chi possa aver compiuto un furto così immorale, in quanto gli oggetti sottratti, oltre ad avere un discreto valore commerciale, rivestono un elevato valore simbolico e religioso per tutta la comunità.

La chiesa della SS. Annunziata non è nuova a queste visite inaspettate infatti, già il 30 ottobre del 1989, fu presa di mira dai ladri che portarono via sei paliotti settecenteschi di altrettanti altari e devastarono completamente uno splendido lavabo in marmi policromi del Seicento, rubando la parte inferiore; inoltre l’anno successivo, un ennesimo furto assestò un altro duro colpo alla chiesa, infatti il 27 novembre 1990, furono trafugati dalla Sagrestia due dipinti del Settecento, attribuiti a Francesco De Mura, uno dei seguaci di più stretta osservanza dei modi di Solimena, sistemati sulle pareti laterali, sopra due enormi armadi in noce realizzati nel 1729.

Oggi queste due opere sono state sostituite con delle riproduzioni fatte realizzare dalla Proloco cittadina, inoltre, nel 2013 dopo il restauro di tutta la sacrestia e il relativo riposizionamento nella volta dell’affresco attribuito al De Mura, la sacrestia ha riacquistato la sua bellezza originaria, divenendo così uno “scrigno prezioso” di inestimabile valore.

Non sarà affatto facile vedere in vendita sul mercato nero i due candelieri, in quanto esistono molte foto che li ritraggono, tuttavia resta tanta amarezza per un furto del genere che è andando a violare un luogo sacro quale il monumento nazionale della SS. Annunziata.

Don Liberato, dal canto suo, ha immediatamente rivolto una “Ave Maria” a coloro che si sono macchiati di un reato così nefasto nella casa di Dio, affinché si convertano, affermando con forza che la Chiesa resterà sempre aperta “per i figli di Dio che entrano per la preghiera”.

In qualsiasi luogo verranno esposti la luce dei due candelieri sacri non illuminerà mai abbastanza come è avvenuto per tanti anni nella chiesa della SS. Annunziata.

L’augurio che possiamo farci è che al più presto possano ritornare ad illuminare l’altare maggiore da cui sono stati trafugati.

ETTORE RUGGIERO

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