Asea, il Tar Campania si pronuncia a favore di Cataudo e condanna la Provincia a rimborsare le spese di giudizio In primo piano

Oggi è stata depositata la sentenza del Tar Campania, Sez. V, di accoglimento del ricorso di Alfredo Cataudo contro la Provincia di Benevento nel giudizio inerente la decadenza del ricorrente dalla Presidenza e dalla Direzione dell’Azienda Speciale Asea.

La sentenza, che respinge la domanda di risarcimento del danno, condanna la Provincia a rimborsare le spese di giudizio.

Dalla lettura della stessa sentenza emergono, secondo l’Ente Provincia, in un materia nella quale la giurisprudenza è quantitativamente modesta, numerosi nodi problematici tra i quali i seguenti.

La Provincia aveva considerato:

1) che la nomina di Cataudo a presidente A.S. Asea era avvenuta quando non erano ancora trascorsi due anni dalle sue dimissioni dalla carica di consigliere provinciale (cosiddetto “periodo di raffreddamento”); 

2) che lo stesso Cataudo non aveva presentato e pubblicata nella Sezione “Amministrazione Trasparente” dell’Albo on line di A.S. Asea la dichiarazione di conferibilità dell’incarico sia di presidente che, successivamente, di direttore.

Il Collegio del Tar ha riconosciuto che tale attività di controllo da parte della Provincia era legittima e tuttavia, nel merito, ha dato torto alla Provincia stessa in quanto, a giudizio della magistratura amministrativa, gli incarichi di Alfredo Cataudo costituivano la “conferma della nomina” dell’incarico in precedenza attribuito nonostante la nuova natura giuridica assunta dall’Asea diventata Azienda Speciale. 

La Provincia non ritiene condivisibile la pronuncia del Tar circa la provvisorietà dell’incarico di direttore dell’Asea in quanto lo stesso Catuado rivestiva tale posizione dal 18 settembre 2014 e fino al provvedimento di decadenza del 19 luglio 2016.

La Provincia peraltro fa rilevare che lo stesso presidente Cataudo, pur esercitando la funzione di direttore a titolo gratuito, ha percepito un compenso in quanto presidente che, secondo la costante giurisprudenza della Corte dei Conti, a lui non competeva e per questo l’Asea ne ha già richiesto la restituzione.

Altre immagini